venerdì 29 dicembre 2017

L'amore ...semplicemente è qui-ora .......

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Il mio augurio più forte per il 2018.
Non abbiate paura dell'amore, non abbiate paura di essere generosi, vivere senza rischiare l'amore ci fa sentire al sicuro, ma non ci fa felici. Non credete a coloro che dicono "abbiamo già dato", sono solo dei delusi travestiti da saggezza. L'amore non ama i pregiudizi, le parole ed i ragionamenti , l'amore è qui-ora. L'amore non sta nei progetti né si proietta indietro nel passato: l'amore non fa paragoni, l'amore è ! In amore non serve tempo per "conoscersi meglio"; che per capire l'altro occorra parlare tanto: il capire in amore è inutile; il "parliamone" poi, non è mai servito a risollevare un rapporto in difficoltà. E quando l'amore avrà esaurito la sua missione, la sua carica energetica separiamoci con attenzione affettiva e sane distanze. Un nuovo più maturo amore arriverà quando la sana solitudine avrà anch'essa portata a termine la sua missione: riprenderci la "capacità e la voglia d'amare". 

giovedì 21 dicembre 2017

I nostri Gruppi di Consapevolezza Psicosomatica...

 
Perché parliamo di "consapevolezza psico-corporea o psicosomatica e di linguaggio non verbale".
Perché il linguaggio del corpo e dell'energia vitale ci aiuta a radicarci profondamente nelle nostre emozioni (emozione è respiro), senza più paura di vivere, a radicarci nella capacità di sentire la vita pulsare nell'organismo, nel cuore, nei polmoni, nella muscolatura e nei vasi sanguigni.
Perché le parole del linguaggio parlato spesso sono maschere dietro alle quali si nascondono disagi e verità, anche inconfessabili.
Coltiviamo, invece, la capacità di usare le parole giuste che esprimono il nostro sentire , il nostro esprimerci vivo e autentico. Le parole spesso sono prodotti di una mente che ...mente.
Lo scopo del nostro lavoro non è guarire malattie,ma di riscoprire la grazia, l'armonia e la spiritualità del corpo ,di riprenderci il gusto della vita, l'energia creativa, la gioia di vivere che solo un corpo vivo può esprimere. Perché "amare è sentirsi vivi". 

mercoledì 20 dicembre 2017

Buon Natale 2017

Buon Natale a tutti i miei lettori ed amici che mi seguono affettuosamente. Un pensiero d'amore ai miei maestri di scuola e di vita che porto con gratitudine nel cuore: Federico Navarro - Alexander Lowen - Aldo Carotenuto.

sabato 16 dicembre 2017

Il capire ed il sentire...


La nostra cultura ci ha abituato a voler capire tutto , spiegare tutto e ragionare su tutto: a mettere sullo sfondo le emozioni sane, anteponendo il palcoscenico e gli applausi ad una dimensione umana più autentica. Aumentano, intanto, i livelli di violenza e d'incomunicabilità. Viviamo in un’epoca in cui si cerca la “visibilità” ed il protagonismo a tutti i costi; la nostra cultura è tutta fondata sull'immagine e l’apparenza. Vi è cultura dell’estremo, dell’eclatante, dell’esibizione, della bellezza maniacale, della perfezione, dell’efficienza, della velocità, della fretta , mascherata spesso da pensiero positivo. Gli americani hanno tradotto in pillole anche la psicologia : c’è una ricetta miracolosa per ogni malessere psichico e spirituale. Ti dicono “pensa positivo”! dando l’illusione che si possa controllare tutto alimentando l’ipertrofia della ragione e della mente. 

venerdì 8 dicembre 2017

La dialettica dell'amore nella coppia


In amore il "tenersi stretti" per non perdersi fa oscillare il rapporto di coppia come un pendolo, tra il bisogno dell'altro ed il bisogno di libertà (essere con se stessi). I buoni rapporti cercano la giusta distanza tra il proprio confine e quello dell'altro (confine psico-corporeo e sociale). Più si accorciano le distanze più si litiga per ripristinare il proprio confine ( la legge dell'equilibrio energetico dei sistemi viventi e dell'attualizzazione degli opposti). Occorre coltivare il desiderio dell'altro: rispettarlo e riconoscerne l'esistenza, altrimenti l'amore evaporerà per consunzione con sentimenti di rabbia e confusione. 

IL processo evolutivo dei sentimenti e della ragione. Ragione non è razionalità...


La psicoterapia è l'arte e la scienza, del sentimento, della ragione (non razionalità), delle emozioni e della capacità di creare un asse adulto e maturo tra ragione e sentimento. Aiuta, quindi, ad acquisire consapevolezza ed integrazione in chi ha difficoltà a vivere in maniera più integrata ed evoluta nelle varie fasi e cicli dell'esistenza ed a gestire e conoscere i propri conflitti interiori. Separazione ed incontro sono elementi essenziali di una persona mediamente sana. Il nevrotico non vive d'amore ma di attaccamenti, s'incolla impossessandosi dell'altro temendo l'abbandono e la solitudine. Imparare a separarsi come esperienza da adulto è apprendere a riconoscere se stesso, la propria individualità. La prima grande separazione-trauma è il parto, poi lo svezzamento, poi arriva la deambulazione verso un continuo processo di evoluzione , di autonomia e "indipendenza emozionale" che porta a diventare adulti autonomi. Per essere adulti non basta esserlo economicamente con un lavoro, ma soprattutto esserlo psicologicamente nella propria vita interiore , relazionale ed affettiva.. Separarsi è un processo che dura tutto l'arco della vita! Approda a nuove terre solo che impara a lasciar andare il passato e essere tutto intero nel presente della vita per vivere ed amare realmente e smettere di continuare ad essere una fotocopia sbiadita di se stesso adolescenziale. 

Il calore umano

Il calore umano bisogna consentirselo! altrimenti lo pretendiamo dagli altri: questo è il confine della solitudine.........
“Calore umano”, non è solo un’espressione metaforica.
Stare da soli gela l’anima e il corpo. Una ricerca condotta in Canada lo conferma: la solitudine amplifica la sensazione di freddo. Stare con gli altri non è solo un piacere o " stare in compagnia". Si tratta di un vero e proprio bisogno psicosomatico. Il digiuno emozionale crea un danno psico-biologico e apre le porte ad abitudini compensatorie come il cibo in eccesso, l’alcool, il fumo, la sedentarietà e la TV. 

domenica 3 dicembre 2017

Libertà non è "essere il peggio di se stessi"....


Libertà, responsabilità,dignità e rispetto: non esiste libertà senza responsabilità
La libertà che si esercita a danno di altri non è responsabilità! La libertà intesa come fuga da se stessi non è libertà. La libertà presa alla chetichella è infantile. La libertà non strutturata è emarginazione. Chi è contro tutti o tutto non è libero, è schiavo di se stesso. Chi ruba la libertà non è libero, la libertà fa parte "dell'essere", non si può avere o comprare. La tragressione fine a se stessa non è libertà. Libertà senza amore e senza vincoli affettivi è "disadattamento". Spesso l'incapacità ad assumersi impegni sociali, lavorativi, affettivi e relazionali viene camuffata e spacciata per libertà! Scegliere di far parte di un gruppo è libertà, ma è altrettanto libertà essere responsabili dei propri comportamenti : sentirsi liberi non equivale ad ignorare le aspettative affettive, relazionali, energetiche e di legame che si creano in un gruppo. Disconoscere l'energia che si prende a prestito dal gruppo è "perverso" è un furto operato a danno di se stessi, e quì entriamo nel campo del rispetto. Chi non rispetta altri non rispetta se stesso. Essere puntuali agli appuntamenti ed agli impegni assunti è rispetto: chi non ha la sensibilità nei confronti di chi rispetta le regole non è un uomo libero. Chi ruba il lavoro altrui non sarà mai un uomo libero: tutto questo si chiama "Dignità". 

sabato 2 dicembre 2017

Provare emozioni è segno di debolezza?...


Una sciagurata e deviata visione delle emozioni come qualcosa di nefasto, come un segno di immaturità, di instabilità di squilibrio o labilità mentale da controbbattere a colpi di farmaci ed "attività normalizzatrici", ha devastato la nostra cultura educativa e sociale da secoli. Ancora oggi retaggi nefasti di questa cultura si incuneano subdolamente ancora in certi pregiudizi, modi di fare e di pensare, anche in psicologia. Una perversa cultura "vittoriana" ci ha portato addirittura a vergognarci delle emozioni, della sincerità, e delle espressioni spontanee vive, a vergognarsi del rossore sulle guance come segno di sensibilità e privilegiare tutto ciò che è controllato, finto, conveniente, addomesticato e modaiolo. 

venerdì 1 dicembre 2017

Il mio pensiero sull'intelligenza delle emozioni.


Abitualmente identifichiamo il concetto di intelligenza con quella cognitiva. In tal modo ignoriamo che l'essenza dell'intelligenza non è confinata all'intelletto, alla mente. In realtà la vera intelligenza è quella profonda che si muove dentro di noi, e nell'intero universo, che costruisce la vita stessa, le relazioni, gli affetti e l'amore: è l'intelligenza emozionale.
Preferisco personalmente il termine "intelligenza emozionale" a quella di Goleman "intelligenza emotiva". La differenza che faccio è sostanziale: con l'intelligenza emotiva ci poniamo il problema di come gestire le emozioni con "intelligenza emozionale" estendo la dimensione dell'intelligenza al mare della vita. La vita bio-psico-spirituale poggia su un mare oceanico di emozioni che colorano e danno senso all'esistenza stessa; occorre, pertanto, imparare a saperci nuotare dentro. Il mare, si sa, non è gestibile, impariamo quindi, a esserci. In conclusione la questione primaria a mio avviso non è solo gestire le emozioni ma "imparare a vivere con emozione la vita stessa". Ne parlo diffusamente nel mio libro. Pino Tartaglia

giovedì 30 novembre 2017

Fare lo psicoterapeuta è il "fare dell'anima"...

Essere o sentirsi terapeuta "fa parte dell'ego"...."io presumo di essere"....io m'identifico..."io sono".
Nella specificità del nostro lavoro conta moltissimo quella che viene definita l'equazione personale, cioè la nostra struttura e storia di personalità che incontra quella dell'altro nel transfert. Per questo ritengo essenziale una lunga formazione ( anche corporea) sul riconoscimento di quanto si proietta di personale sul paziente che non gli appartiene. Non possiamo essere eccessivamente distaccati ma nemmeno troppo coinvolgenti. Occorre un equilibrio straordinario tra il sentire, il capire ed il comunicare: una vera e propria arte del vivere e dell'incontro. Il bravo terapeuta assomma, inoltre, dati propri di creatività di capacità intuitiva ed oserei aggiungere anche capacità artistiche che creano un mix di genialità nei grandi maestri con cui ho avuto la fortuna di conoscere e di formarmi. Infine l'esperienza di vita: un terapeuta coltivato in laboratorio è di fiato corto non può avere il guizzo , il talento che questo lavoro fatto a livelli ottimali può avere. Occorre pertanto una buona e lunga formazione fatta con guide di spessore umano e professionale nonché esperienze qualitative esistenziali. Il buon terapeuta è un viaggiatore dell'anima ed ama con curiosità la vita, il lavoro, l'amore e la conoscenza. Diceva il mio maestro Aldo Carotenuto : "la nostra professione è più vicina all'arte che alla scienza". 

mercoledì 29 novembre 2017

Innamorarsi ad occhi aperti


Spesso propongo ai miei Gruppi di Psicosomatica un tema provocatorio. Il tema di uno degli ultimi incontri è stato: "trovate dentro di voi la canzone e/o un ritornello che vi cantate dentro da una vita". Il presupposto è che spesso si cambia il partner ma non il modello mentale e fisico che ci portiamo dentro. Ripetiamo gli stessi comportamenti, la stessa ritualità, la stessa gestualità e gli stessi errori ( che non sono errori ma ridondanze) come se amassimo sempre la stessa donna, o lo stesso uomo, pur cambiandoli spesso. La struttura caratteriale, la corazza che una persona si è costruita addosso per un lungo arco di tempo nella propria vita emozionale ed affettiva, filtra la vera essenza dell'essere se stessi, la personalità più autentica e sana. Per cui difficilmente amiamo ed incontriamo la persona reale ma solo un surrogato idealizzato del nostro modello mentale. I rapporti spesso finiscono male proprio perchè l'altro diventa una nostra "invenzione proiettiva". Trasformare l'altro/a in un qualcosa che vogliamo far assomigliare non solo a noi, ma all'immagine mentale che ci portiamo dentro prima o poi sfocia nella noia, perchè l'altro vero lo perdiamo progressivamente. Ognuno si canta il proprio ritornello sempre uguale e poi si va in giro a lamentarsi che la donna giusta o l'uomo giusto è difficile da trovare. Ma se in amore incontri e proietti sempre la obsoleta immagine di te stesso, l'altro /a non avrà mai posto, nè riconoscimento nella tua vita affettiva e sentimentale ed il sesso non potrà che svolgere un ruolo di copertura al vuoto incolmabile. Il sesso ha bisogno di amore di incontro reale col partner, altrimenti parliamo di altro! abbiamo introdotto così nel gruppo l'idea di innamorarsi in modo nuovo, più adulto per incontrare la persona reale, non le nostre illusioni: "innamorarsi ad occhi aperti!" dunque.

giovedì 23 novembre 2017

Sognare un melagrano in dono a seguito del lavoro sul sogno svolto nel Gruppo Psicosomatica di Palazzo Parente- Aversa.


Il frutto del melograno è simbolo di fecondità simboleggiata da numerosi semi rossi e succosi che racchiude. La forma rimanda a quella del seno femminile. Inoltre, rammenta anche la seduzione, come nella fiaba delle tre melagrane e anche perchè Persefone fu sedotta per mezzo del seme di melograno e divenne regina degli inferi. La sognatrice in gruppo aveva affrontato il tema della paura del suo potere seduttivo di donna rispetto alle figure maschili; sul piano psicosomatico il suo corpo si presenta come una scorza dura difficile da attraversare, ma all'interno , invece, una stupenda sensibilità rigogliosa e fertile nascosta, proprio come i semi del melograno all'interno di questa corazza di superficie. A seguito dell'incontro di ieri sera la sognatrice ha prodotto in nottata un sogno in cui le veniva portato in dono una busta con dentro un melograno da una signora sua cliente e scopre sincronicamente un dono ricevuto anche dal conduttore del gruppo dalla sua compagna. Ed in questo scambio reciproco affiorano sentimenti di identità femminile interiore riconosciuta, gratitudine, meraviglia e nuova fiducia in se stessa. Come regalo stamattina, la sognatrice mi spedisce il suo sogno via mail. Ritengo che lavorare sui sogni, sulle profondità del nostro essere sia la via maestra , come diceva Freud, all'inconscio, ed aggiungo, alla consapevolezza del proprio processo d'individuazione, di crescita personale scoprendo in se le proprie risorse ed il progetto originario (non culturale) che il seme della vita ci ha destinato e scritto nel nostro patrimonio genetico. 

domenica 19 novembre 2017

Svegliamo la sensibilità corporea-energetica.


Luoghi, persone e ambienti hanno ciascuno, di base, un vero e proprio "campo d'energia". Le interazioni tra campi energetici decide della qualità di una relazione sia in rapporto con gli individui che con l'ambiente. Quante volte vi sarà capitato di contattare persone che giudichiamo positivamente con la mente mentre nell'intimo sentiamo un senso di "sgradevolezza" impercettibile che sottilmente ci attraversa? Oppure ci troviamo in luoghi esteticamente ineccepibili ma che dentro sentiamo una strana sensazione, un qualcosa che assomiglia molto a "non mi piace" stare qui. Qualcuno, magari, vi dice di aver visto un film davvero bello, ne fa una recensione asettica, molto analitica e intellettuale ma si vede a volo che quel film non lo ha preso dentro. Ci sono luoghi che alcuni gruppi prediligono per stordirsi, per non sentire la propria disperazione e solitudine interiore, si cerca di far gregge; ma basta esserci per poco in maniera disincantata e con respiro calmo per accorgersi che vi è il vuoto, il nulla: una sensazione energetica di dissipazione. Occorre, dunque, imparare ad uscire in tempo dalla tossicità, separarsi da ciò che dentro sentiamo tossico in termini di aria, energia e relazione. Cerchiamo luoghi ed emozioni sane, contatto umano e soprattutto "joie de vivre". La domanda da farsi spesso è: "questo posto come mi fa sentire", queste persone svegliano in me "condivisione", "piacere" e voglia di giocare? Soprattutto quando tornate a casa chiedetevi: "cosa mi son portato di bello, che mi fa sentire pieno d'energia, a casa questa sera"? 

mercoledì 15 novembre 2017

Le funzioni del "collo" e della "cervicale" nell'equilibrio emozionale, affettivo e relazionale


Reggere il peso della "responsabilità affettiva" dell'altro nelle relazioni è il tema del lavoro corporeo che approfondiremo nel gruppo psicosomatica : la nostra capacità di essere nel corpo con l'altro e di affidarci ad esso. Il collo da un punto di vista psicosomatico è la sede del narcisismo e dell'umiltà di una persona. Collo teso è rigido che blocca le braccia e le mani rende incapaci ad abbracciare e ad accogliere gli affetti e l'amore. L'uomo tutto d'un pezzo ( in senso letterale) non è in grado di affidarsi nè di sostenere; la donna crocerossina tutta dedita all'altro non è in grado di rilassarsi ed affidarsi all'altro perchè le mani rigide e le spalle, contratti da una cervicale che deve reggere il peso dell'aiuto che si da, non consente di farsi prendere e di abbandonarsi ad un abbraccio e ad un respiro profondo. Il collo del "self-made- man" di chi vuole farcela sempre da solo e "non deve chiedere mai", che non riesce a muovere la testa in senso circolare , in avanti ed all'indietro e metterla nelle mani di un partner, è un collo che manca di umiltà chiede un amore che a suo dire altri non meritano (pensate a quelle persone che dicono di non aver bisogno di psicologi perchè si conoscono e fanno tutto da soli). Il collo timoroso ansioso delle persone che non si lasciano andare perchè hanno paura di pesare sull'altro sulla sua esistenza, quanti ce ne sono in giro! Il collo piegato a mento basso con le spalle indurite dal peso dell'esistenza con componente depressiva che accetta tutto, remissivo e sempre pronto ad "apparare" tutto e tutti per quieto vivere. La protervia del collo di chi è sempre in guerra con altri e con se stesso sfidando il mondo, totalmente incapace all'amore ed a vivere. Il collo di chi guarda il mondo e gli altri dall'alto in basso. Il lavoro corporeo su collo e cervicale svolto a coppie, in una atmosfera ludica e piacevole, ha portato alla luce la connessione tra carattere, espressione corporea, emozionale e la capacità d'amare

domenica 29 ottobre 2017

L'abbraccio esprime la nostra capacità d'amare

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L'abbraccio esprime nel qui ed ora un'emozione viva, immediata: come tale apre la respirazione profonda diaframmatica, perchè cuore e diaframma si nutrono bene di emozioni vive e sane. L'abbraccio non sentito, o impaurito, si nota subito dall'immobilità di pancia e torace. Chi si sforza non sa abbandonarsi e ricevere con fiducia; chi non ha fiducia respira poco e ama poco. Nell'abbraccio asfittico , senza respiro, c'è paura d'amare , diffidenza di base, e distanza dal coinvolgimento affettivo. Chi non respira profondo ha le spalle e le braccia indurite incapaci ad avvolgere il corpo dell'altro ed il torace stretto, angusto, e come tale non sa e non riesce ad abbracciare. Conclusioni: "fammi vedere come abbracci e ti dirò quanto sai amare."

lunedì 23 ottobre 2017

Psicoterapia tra arte e scienza.


Stamani pensando alla dimensione inconmensurabile del sogno pensavo alle parole del mio maestro Aldo Carotenuto..."il nostro lavoro di terapeuti, diceva, è molto piu vicino al mondo dell'arte che a quello della scienza". Mi viene da pensare che il compito di un buon terapeuta, la sua missione, è quello di sostare e spostarsi dinamicamente sul punto di confine (punto d'unione direbbe Castaneda) d'incontro, tra arte escienza. Nel mio modus operandi ho adottato il modello Jazz. 

mercoledì 11 ottobre 2017

La solita lamentela in circolazione anche su FB


Gli uomini son tutti uguali,ci sono ancora uomini seri?, ti usano e poi ti lasciano, tante promesse, moine solo per portarti a letto. Mi ha lasciato, sto male ma non posso fare a meno di lui. Questo è un ritornello ben noto ormai che molte cantano ancora. La colpa naturalmente è sempre altrui e succede "stranamente" che poi il copione si ripete uguale alla prossima storia d'amore o di amicizia con lo stesso corteo di accuse, colpe e lamentele senza un minimo di consapevolezza. Alla fine : "è lui che è fatto così". "Consapevolezza" è aprirsi alla possibilità di vedere le cose in modo nuovo: "non è nel rapporto esterno il problema ma in quello interno a noi stessi." Quindi il vero conflitto non è con l'altro ma con noi stessi. Se si smette di proiettare sugli altri colpe e l'origine di ogni problema emerge un fatto interessante: ripetere lo stesso copione esistenziale nasconde la difficoltà a riconoscere i propri conflitti interni. "In realtà c'è una parte dentro te che ti ostini a non riconoscere e darle vita." Pertanto, inconsciamente, si cerca la persona che attiva dentro quella parte negata e la si fa (ri)vivere forzatamente con tutte le conseguenze, gli equivoci ed i conflitti che ne derivano. Dunque la persona con cui iniziamo una relazione non è mai sbagliata: è la sintesi perfetta dello stato della nostra personalità. L'altro è complice, collude esattamente con i nostri giochi interiori. Ecco che una persona dipendente infantile diventa pronta ad accusare l'altro di non lasciarle spazio, spazio che lei non sa o non vuole prendersi. Trovi la persona che ti tratta male perchè finalmente tiri fuori l'aggressività che non ti concedi mai, ma lo fai in modo distorto e ricattatorio. Cerchi sempre lo stesso tipo d'uomo, che magari ti tiranneggia, per mantenere vivo il tuo problema.Se ti abbandonano implori il loro ritorno perchè non puoi fare a meno di vivere e quel conflitto interno ti mantiene in vita, l'altro non c'entra.....quasi mai! 

venerdì 6 ottobre 2017

L'eros.....questo sconosciuto continuamente mistificato.



Nel mito l'eros è un fuoco un'energia invisibilmente misteriosa ma dagli effetti potentissimi fatta di sostanza cosmica (per Reich "energia orgonica cosmica"). È qualcosa che ci porta fuori da tutti gli schemi: mentali, culturali, famigliari, sociali, ideologici. L'eros va a braccetto col coraggio e con l'essenza della vita.
E' sentire vero, emozionale profondo, al di là di ogni comprensione mentale o deriva mistico-intellettuale. Ogni tentativo di pianificarlo o addomesticarlo lo fa fuggire. Occorre fare i conti con questa energia vitale che si esprime attraverso i canali nobili dell'esistenza: amore, arte, passione, bellezza, musica, poesia. L'eros non va capito, addomesticato o banalizzato è una luce divina che accende l’anima. Nel mito di Eros e Psiche eros fugge e si dilegua nel momento in cui Psiche vuole conoscerlo guardandolo con una candela accesa. Eros arriva nella nostra esistenza per risvegliare il divino dentro noi, l'immagine che ci caratterizza nel nostro vero percorso evolutivo, la vera sostanza di cui siamo fatti, il progetto individuale personale che è tipico per la nostra evoluzione: il destino unico vero da realizzare. Il grande potere dell'eros è quello di "accendere " l'energia vitale. L'eros fa piazza pulita di progetti mentali e futuri ipotizzati, di scorie del passato, (si nutre solo di vivo presente), del pensiero mentale che sterilizza l'energia in compartimenti stagni, di progetti e regole rigide, ideali e doveri ammuffiti ed infine del sesso meccanizzato senza amore. L'eros ha a che vedere con la "joie de vivre". 

giovedì 28 settembre 2017

L'amore adulto...


L'amore adulto è fatto di scelte: non ha senso dire sto con tizio perché mi è capitato o perché io non volevo ma mi ha forzato ed ho ceduto! Tutti noi potenzialmente siamo sottoposti, costantemente, alla legge dell'attrazione e dell'eros ed in teoria potremmo entrare in rapporti amorosi con chiunque, in un particolare momento di fragilità della vita, che ci possa apparire a prima vista come l'occasione buona da non perdere. Ma questo non è garanzia di per sé di una buona relazione, nè di destino, Karma , spontaneità o incontri dell'anima. Il nostro inconscio spesso utilizza l'innamoramento o l'incontro con un'altra storia per la grande "paura" di stare "finalmente una buona volta da soli" e "con se stessi", per conoscersi, evolversi e smetterla di saltare da una storia sentimentale ad un'altra, saltellando di palo in frasca. Cambiare spesso equivale a non cambiare nulla dentro se stessi e non fa esperienza, ma minestra riscaldata. Imparare ad amare è imparare primo a stare bene con se stessi per poi saper donare amore all'altro. Altrimenti ognuno porta nel nuovo rapporto tutte le peggiori scorie antiche di cui è intasata la propria interiorità. 

venerdì 22 settembre 2017

Lettera ad un'amica in paturnie d'amore alla fine di un sogno impossibile.......


Cara amica, accetta di star male, quando siamo affamati siamo pronti a rimpinzarci di tutto pur di riempirci.. e lo chiamiamo amore! Il vuoto che adesso porti dentro è solo tuo; certo, hai tentato di riempirlo con questo innamoramento ormai al declino. Prendi forza dal dolore e dalla solitudine, metti mano alla tua vita, accogli ciò che questa esperienza ti ha fatto capire, sentire , intuire, è la cosa più nobile che puoi fare per te! Quando si rischia in amore paga di più il soggetto più esposto, non chi è abituato ad utilizzare l'innamoramento dell'altro per gonfiare il proprio Ego. Quando sarai più piena di te stessa, ti riprenderai le cose belle che ti appartengono, potrai incontrare rapporti più equilibrati non così marcatamente asimmetrici. Questa situazione ti ha creato una forte dipendenza, hai bisogno di lui.... ma lui non c'è mai stato; lo hai letteralmente costruito tu sulle tue belle e profonde aspirazioni inconsce per vivere, per uscire dalla gabbia dorata in cui hai sempre vissuto. Coraggio e vai per la tua strada e se la segui troverai tanti bei compagni di viaggio che condivideranno con te la tua nuova via il tuo vero percorso esistenziale La conoscenza nasce dal vivere insieme vere e sane esperienze, non con qualcuno che collochiamo in alto per farci riempire di cose che alla fine ci svuotano senza lasciare tracce d'amore! L'amore ci fa dire sempre grazie e ci riempie il cuore anche quando finisce!! Un abbraccio e buona fortuna. 

martedì 12 settembre 2017

Gli appestati...veri e propri vampiri energetici...


L'appestato oggi ha sfumature più articolate ma comunque riconoscibile nella sua banalità. L'appestato aderisce ad una idea fissa che diventa l'illuminazione unica della sua vita e quella idea diventa pensiero unico a tinte spesso paranoiche. Il suo campo preferito di scontro è il sociale, alcuni ne vivono come impegno di ruolo. L'appestato colloca ogni interlocutore in poche caselle mentali, sempre uguali, immobili, da diventare compartimenti stagni. L'appestato ascolta nessuno ma come avverte minimamente che la tua opinione non è esattamente incasellata come la sua ti sciorina immancabilmente il menu a tendina in cui ti identifica come nemico da cui difendersi disperatamente, ti aggredisce subito collocandoti, nel menu, tra identificazioni sue paranoiche; le più gettonate sono: razzista, omofobo, anti animalista, fascista, comunista. L'appestato può diventare in politica sia di destra che di sinistra. L'appestato di destra si racconta come il custode della morale, delle tradizioni e dei valori tradizionali: odia le sfumature vede tutto in bianco e nero, anzi, se mi consentite spesso anche rosso-nero. L'appestato di sinistra, invece, si racconta come aperto, solidale, accogliente e talmente ricco di troppe sfumature da perdere continuamente la sintesi ed il senso di realtà. In ogni caso l'appestato vive di un pensiero molto ristretto, che è l'espressione di un bisogno interiore disperato, un buco depressivo di una intera vita in cui convogliare :
una rabbia inveterata di anni;
frustrazioni affettive e sentimentali;
la rassegnazione a non sentirsi amati;
un sentimento di impotenza e rivalsa verso ex patner da cui sono stati mollati.
Vive di risposte simmetriche: se dici A ti risponde subito B senza nemmeno guardarti negli occhi;
quando si traveste da "buonista" diventa intoccabile e tu diventi il cattivo persecutore;
in genere convoglia tutta l'energia sessuale verso le zone superiori del corpo, la testa, favorendo il fanatismo, l'idealizzazione, l'intellettualismo sterile .
Attenzione, di appestati in giro, spesso ben camuffati e sorridenti, ce ne sono tantissimi, non fatevi trascinare nella polemica aggressiva che mettono in atto per coinvolgervi come loro nemico: vivono di questo, hanno bisogno di riversare su un soggetto esterno il loro nemico inestinguibile: sono vampiri energetici. 

lunedì 11 settembre 2017

Solitudine e libertà…..(un tema del mio libro)


Solitudine non è star da soli, né sentirsi soli, né allontanarsi dalla realtà. La solitudine va a braccetto con la libertà. E’ capacità reale di separarsi da ciò che sembra identificare le nostre vite . Noi non siamo la nostra famiglia, i nostri figli, gli affetti in cui ci identifichiamo: tutto ciò che c’identifica al di fuori di noi stessi non è solitudine, né libertà. Solitudine è disidentificazione per riconoscere chi realmente siamo. Solitudine è spegnere il proprio dialogo interiore , quel parlarsi coatto dentro di sé ed all'esterno, quel chiacchiericcio rumore di fondo che impedisce l’ascolto assoluto, nonché la vera e profonda percezione di se stessi. La solitudine è silenzio, la solitudine non ha parole ma ha una ricchezza di linguaggio e sentimento senza fine. La solitudine non è “aver pensieri interni” , ma una dimensione atemporale che fa emergere la nostra “essenza”, è un’armonia sonora , ha un suono che è il suono del creato, ha un ritmo che è il ritmo pulsante del cuore dell’universo, è comunicazione essenziale. 

venerdì 11 agosto 2017

Cosa è consapevolezza?


Consapevolezza non è una mera presa d'atto, mentale di uno stato interno psico-emozionale o di una situazione di fatto. La consapevolezza mentale non è vera consapevolezza, è solo presa d'atto (un atto burocratico). Quindi non dite mai "sono consapevole" su queste basi". Consapevolezza è un campo d'energia integrato: me stesso, le mie emozioni profonde sconosciute, la mia interazione con l'altro da me, la mia storia, il campo energetico familiare, sociale ed intellettivo, è essere qui e ora nel presente: occhi, mente , cuore e respiro profondo; l'allineamento in asse di queste funzioni ti fa presente a te stesso ed al mondo.

mercoledì 9 agosto 2017

Perché l'ansia è l'interfaccia dei tuoi desideri...


L'ansia è l'interfaccia dei tuoi desideri, è l'energia di un fiume che invece di scorrere tranquillo o impetuoso nel suo letto e nella sua direzione ha la pretesa di scorrere in senso inverso. Immaginate cosa succederebbe ad un tal fiume? Lasciati dunque prendere dall'energia della vita, lasciati prendere e affidati al tuo corso naturale anziché remarti contro e vedrai che l'ansia diventerà piacere, gioia di vivere e orgasmi di una sana sessualità d'amore. L'attacco di panico sconquassante e dirompente è l'equivalente di un orgasmo (sostitutivo) che non riesci a darti nel verso naturale della tua vita amorosa, lavorativa ed esistenziale. 

domenica 30 luglio 2017

L'amore saggio supera limiti e confini, va oltre nel tempo, non è per tutti ...

Riprendiamoci l'amore semplice, quello che ci rende migliori. L'amore saggio , invece, va oltre nel tempo.
E' l'dea del "per sempre" , dell'amore eterno e dell'amore idealizzato la fonte di molte confusioni. La magia dell'amore è una straordinaria esperienza che presuppone il mistero ed il fascino dell'incontro , un vissuto di completezza e totalità che fa evolvere il nostro mondo interiore . Attaccarsi all'altro "per sempre" non è il fine dell'amore ma la fine dell'amore.
L'amore implica, dunque, un gioco di proiezioni reciproche, come tale ognuno inventa l'altro: è semplicemente te che hai investito le tue emozioni-proiezioni-bisogni sull'altro. Se vuoi conoscere l'amore conosci te stesso ed il tuo "lato ombra", così accetti quello che ti può dare senza recriminazioni nè giudizi ed accogli il dolore della separazione quando la sua carica sarà esaurita annunciando che il gioco è finito. L'amore maturo, saggio che va oltre nel tempo presuppone invece uno spessore di personalità , un'esperienza interiore di donazione reciproca e di libertà che si amplifica in una dimensione senza tempo. L'amore saggio non è per tutti.

lunedì 24 luglio 2017

Sfatiamo beceri luoghi comuni e mitizzazioni sulla figura dello psicoterapeuta.


Lo psicoterapeuta non è un “tipo tranquillo”, non è freddo e distaccato, non è controllato, non è accomodante, non deve sempre essere tranquillizzante e sorridente, nemmeno troppo rassicurante. Soprattutto, non può essere perfetto né eccessivamente disponibile, ma è semplicemente solo se stesso. E’ curioso, aperto all'esperienza del nuovo, è un buon viaggiatore ed un ottimo compagno di viaggio, vive di esperienze non di letture e seminari, non si coltiva in laboratorio ma ama e si mette in gioco da buon giocatore; accetta e coltiva le “giuste distanze” nei rapporti affettivi sociali e famigliari ; non ha la pretesa di governare le emozioni dall'alto ma si cala vivendole e poi sapendone separarsi, proprio come nel mito di Ulisse. Non è seduttivo, non assolve, sa ascoltare con tutto il corpo ed è pronto a separarsi dal suo paziente per mandarlo via, appena pronto, senza favorire dipendenze, né aspettative di reincontro: fa in modo che egli vada da solo verso il suo cammino esistenziale. Non ama le terapie lunghe perché sa che c'è un tempo "critico" per il cambiamento (come nell'imprinting) oltre il quale si va nell'abitudine e nella dipendenza dalla terapia stessa.
Un buon psicoterapeuta non cerca la tranquillità, il suo obiettivo non è distaccarsi dalla vita e dalle scosse dure dell’esistenza. Lo psicoterapeuta deve essere costantemente “pronto ai mutamenti” come direbbe Goethe. Una “sana inquietudine” è il sale della vita ed il bravo terapeuta lo sa bene: diventa necessario, pertanto, che sia costantemente in contatto con le proprie emozioni , sentimenti ed il loro mutare, evitando di accomodarsi su certezze ed illusioni.

martedì 18 luglio 2017

Rimoduliamo progetti di vita ammuffiti...


A te che ti ritrovi delusa e amareggiata dalla fine del matrimonio in cui avevi tanto creduto, a te che ti hanno detto che si ama una sola volta nella vita, a te tiranneggiata e tradita da chi davi per scontato il loro amore, sappi che sei reduce, sopravvissuta, da un progetto di vita non tuo, che indossi ancora un abito fatto a misura per te dalla cultura genitoriale che ti sta stretto e scomodo. Rimodula il tuo progetto esistenziale, scopri la tua compagna-dea interiore che conosce la tua vera strada, il tuo destino, che ti ostini a non riconoscere ed assumi il coraggio del cambiamento. Dall'altro lato troverai te stessa, la libertà ed un amore incondizionato per te , solo per te. 

giovedì 6 luglio 2017

Parliamo dei cosiddetti "valori" a cui molti si attaccano come feticci.......


I valori che sorreggono le nostre esistenze non sono di per sè giusti o sbagliati, ma hanno il potere di condizionare l’armonia , la salute ed il benessere delle nostre relazioni affettive. I valori buoni e vitali mettono in armonia le le leggi naturali della vita e quelle culturali sociali. Abbiamo, in apparenza, ampia facoltà di scelta , altre volte subiamo valori che ci sono stati propinati nell'educazione e negli usi della nostra cultura o ceto di provenienza. Parlando della "fedeltà" come valore si fa riferimento spesso ad una sorta di patto condiviso in coppia come se fosse un contratto giuridico. Anche i termini con cui si esprimono diventano simil giuridici....violazione....venir meno..inadempienza...sanzioni . Intanto però all'interno di un relazione vissuta come tradimento viaggiano sintomi pericolosi: ansia, rabbia, depressione, confusioni e crisi di valori. Chiariamo intanto che i rapporti affettivi, d'amore, amicali, sentimentali non possono essere regolati da norme razionali, da patti più o meno espliciti , buone intenzioni o da valori rigidamente interpretati. Se in un rapporto d’amore non coltivo quotidianamente “l’essere attenti all'altro” inteso come “attenzione amorosa” non vigilanza paranoica; se non innaffi la pianta vitale quotidianamente avendone cura erotica è inevitabile che la relazione debba deteriorarsi. Il tradimento arriva come ricerca di linfa vitale per non morire. La richiesta nascosta della fedeltà a prescindere, ad vitam, è negazione dell’amore e della propria responsabilità, di esserci davvero in una relazione. Una pianta non curata amorevolmente prima o poi sarà destinata a inaridirsi e sfiorire. 

martedì 27 giugno 2017

Lo Psicologo -Psicoterapeuta, questo emerito sconosciuto

Lo psicologo-psicoterapeuta non è un “tipo tranquillo”, non è freddo e distaccato, non è controllato, non è accomodante, non deve sempre essere tranquillizzante e sorridente, nemmeno troppo rassicurante. Soprattutto, non è perfetto, ma è semplicemente sé stesso. È curioso, aperto all'esperienza del nuovo, è un buon viaggiatore ed un ottimo compagno di viaggio, vive di esperienze non di letture e seminari, non si coltiva in laboratorio ma ama e si mette in gioco da buon giocatore; accetta e coltiva le “giuste distanze” nei rapporti affettivi sociali e famigliari; non ha la pretesa di governare le emozioni dall'alto ma si cala vivendole e poi sapendo separarsene, proprio come nel mito di Ulisse. Non è seduttivo, non assolve, sa ascoltare con tutto il corpo ed è pronto a separarsi dal cliente per mandarlo via, appena pronto, senza favorire dipendenze, né aspettative di re- incontro: fa in modo che egli vada da solo verso il suo cammino esistenziale.
Un bravo psicoterapeuta non cerca la tranquillità, il suo obbiettivo non è distaccarsi dalla vita e dalle scosse dure dell’esistenza. Lo psicoterapeuta deve essere costantemente “pronto ai mutamenti” come direbbe Goethe. Una “sana inquietudine” è il sale della vita ed il bravo terapeuta lo sa bene: diventa necessario, pertanto, che sia costantemente in contatto con le proprie emozioni, sentimenti ed il loro mutare, evitando di accomodarsi su certezze ed illusioni. 

martedì 20 giugno 2017

Essere adulti..........(l mio pensiero)...


L'adulto è un essere emozionale, ma ha la padronanza, non il controllo delle proprie emozioni........
l'adulto è tale se è capace di far convivere dentro di sè il bambino gioioso, avventuroso e spontaneo integrandolo con la saggezza e l'esperienza ...
l'adulto maschio è tale se ha una buona percentuale di femminile integrato nella personalità che gli consente di non temere la sua sensibilità e non confonderla con la debolezza
L'adulto donna è tale se la sua parte maschile integrata, la rende determinata (determinazione non equivale a durezza aggressiva) ed intraprendente nelle relazioni, nel lavoro e nella vita e non in guerra col mondo e con i maschi.....
l'adulto assume con serenità e fiducia le responsabilità della vita, del lavoro, degli affetti : essere responsabili non equivale ad essere "doveristici".....
l'adulto è un essere che ama i bambini e si abbassa per incontrarlo negli occhi, e come i bambini ama tutte le creature viventi....
l'adulto ama il proprio lavoro, si appassiona ad esso ma non vive di esso.....
l'adulto ama la sua donna coltivando la passione e la completezza e sa separarsi con determinazione quando l'amore si è esaurito......
l'adulto sa separarsi anche dal piacere quando il piacere è d'ostacolo alla felicità ed al benessere proprio e dei suoi affetti......
l'adulto ama e sa che ogni giorno è un buon giorno per morire

mercoledì 14 giugno 2017

Psicosomatica del cancro....il tentativo di far proliferare l'esistenza...


Vi è una condizione nel corpo umano di particolare sensibilità che spesso non si avverte, non si tiene in debito conto, ma attraversa silente la personalità intera e la destabilizza dalle fondamenta: "la depressione precancerosa". La depressione precancerosa si presenta strisciante, non ha sintomi clamorosi ed evidenti, ma viene spesso coperta dall'ego con impegni, doverismi, ricerche vane e affannose di ciò che non si riesce testardamente a trovare nella vita. Agisce sulle difese del sistema immunitario abbassandole gradualmente sotto i colpi dell'incapacità a vivere, dell'impotenza a cambiare ed è molto legata all'umore, alla stabilità psico-emozionale, alla potenza energetica ed alla gioia di vivere. Altre volte alza i muri dell'orgoglio e dell'ostinazione che abbassano la capacità d'amare e la generosità del cuore . La "rassegnazione", "inconscia biologica" alla incapacità di vivere e di gioire, a chiudersi dentro senza avvertire vie d'uscita fa scemare quella meravigliosa sensazione che chiamiamo " il gusto della vita". Il rifugio nell'ego, credere di essere forti non cedendo mai nemmeno all'amore, l'ambizione che divora la percezione delle proprie fragilità, il non volersi vedere e proiettare i propri malesseri su altri e sul mondo e l'incapacità ad avere una sessualità affettiva-amorosa fatta di eros e affidamento al proprio partner, la ricerca disperata di storie d'amore per fuggire da se stessi, l'ambizione che fa trascurare le ragioni dell'anima. Certi malesseri esistenziali a cui non si dà una adeguata risposta in termini di cambiamento, passaggi evolutivi della vita necessari mai risolti, predisposizione non solo in termini di familiarità ma anche di atmosfera psicologica ambientale nelle relazioni affettive rapporti di coppia senza soluzione e capacità di separazione che costringono alla rassegnazione all'impotenza ed all'incapacità al cambiamento. La forza di tutti quelli che ce la fanno, fateci caso, passa sempre per nuove scoperte di possibilità d'amore, di riprendere a credere nella vita, la solidarietà, l'affidarsi al divino, alla spiritualità, voglia di vivere e d'amare: non a caso tutti valori alti e sublimi dell'umanità che caratterizzano la maggior parte delle cosiddette "guarigioni miracolose": umanità, riconoscersi e riconoscere affetti veri, ritornare a credere in se stessi e nella vita, il senso di autostima che cresce sulla base di avercela fatta con un nuovo tesoro di esperienza interiore da portarsi dentro e da donare all'universo . 

domenica 11 giugno 2017

Maschile-Femminile...


Mi è stato chiesto come deve essere una madre per avere una buona affettività con i figli. Penso innanzitutto che una buona madre è tale se c'è un buon padre; una madre ama se ama se stessa ed il proprio compagno , accetta la femminilità e la maternità profonde senza competizioni con il maschile; che viva la maternità, l'allattamento e lo svezzamento del figlio con gioia e contatto corporeo piacevole ed accogliente (una madre che ha difficoltà di contatto col proprio corpo non trasmette accoglienza nonostante anche la buona volontà); che condivide l'esperienza col bambino giocando ( la mamma che sa giocare con amore lo sa fare) e soprattutto consente al padre di essere presente: perchè (a parte i padri assenti o inesistenti) è lei, la madre che "rinunciando al suo potere simbiotico consente alla figura maschile di entrare nella scena con un ruolo di autonomizzazione". La funzione del padre è quella del "mito dell'eroe": sottrarre i figli al dominio della Grande Madre per farli uscire dalla simbiosi materna e favorirne la disidentificazione e l'individuazione. La coniunctio tra maschile e femminile è un processo che attraversa l'esistenza intera ed è alla base della salute , soprattutto del sistema immunitario e favorisce identità, autostima e fiducia di base nella vita. 

mercoledì 7 giugno 2017

Il linguaggio del corpo...


E' il corpo che fa la differenza in una vera e autentica comunicazione. La mente ha limiti, si perde in parole, concetti ed astrazioni. Se allineiamo la mente con il linguaggio del corpo e delle emozioni, allora creiamo un asse funzionale tra mente , cuore e istintualità e realizziamo la meravigliosa "arte dell'incontro". 

lunedì 5 giugno 2017

L'amore adulto è riconoscersi.... E' amarsi risvegliati...


S'incomincia ad amare dal momento in cui cessano le nostre proiezioni sull'altro e iniziamo a riconoscere ed accettarne l'esistenza reale, è disidentificazione .Ecco perché l'innamoramento è proiezione, non ha occhi per vedere l'altro distinto da se stessi. Chi non s'innamora mai è un avaro, incapace d'amare, chi s'innamora spesso è simbiotico-dipendente. 

venerdì 2 giugno 2017

Un fenomeno molto diffuso: l'innamoramento da fuga


Se la tua prospettiva evolutiva, il tuo progetto evolutivo, è accogliere l’esperienza del coinvolgimento nella relazione amorosa, lasciarsi prendere e abbandonarsi con fiducia all'altro (anche nella relazione sessuale). Se hai difficoltà a riconoscere l’esistenza dell’altro e assumerti la responsabilità affettiva, se hai difficoltà ad esserci nella relazione di coppia, se trovi difficoltà emozionale dentro te e senti un coacervo di sensazioni emozioni in ebollizione davanti all'impotenza a venir fuori dall'ambito angusto in cui vivi: lavoro, relazioni, famiglia, coppia e difficoltà a essere realmente autonomo nella vita, ad amare senza più condizionamenti famigliari e sociali; se davanti a queste difficoltà di fondo che ti porti dentro, che ti rendono impotente ed inquieto, scopri d’improvviso di sentirti innamorato di una persona appena arrivata, per cui lasci la persona a cui sei profondamente legato, allora sei davanti ad un “innamoramento da fuga”. L'innamoramento da fuga allontana nel tempo la possibilità di diventare individui adulti, favorendo così l'adolescenza prolungata.

giovedì 1 giugno 2017

Per amore...solo per amore


Si è concluso ieri sera il ciclo d'incontri di consapevolezza psicosomatica a Palazzo Parente .
Il bello delle relazioni che funzionano: ci siamo trovati tutti ad un livello di comunicazione energetica-affettiva-emotiva molto intensa. Il prodotto, questo, di un lavoro sincero durato diversi mesi in cui si è sperimentato che un gruppo ha una sua anima, un campo d'energia tangibile, un corpo vivo, una capacità relazionale fondata sullo scambio reciproco di sentimenti, sensazioni, emozioni, di momenti d'incontro anche molto intensi, come accaduto ieri sera nella seduta finale. Non a caso le persone che si ascoltano, si rispettano, che aprono il proprio cuore-respiro ed asse energetico si ritrovano, si scambiano sogni, pensieri, emozioni, creatività, comprensione, abbracci. La legge delle relazioni è esattamente questa: chi si ama non teme il coinvolgimento, non fugge dentro il suo egoismo a proteggere il suo piccolo miserabile ego che fonda la sua esistenza sull'immagine di se, sulla ricerca del potere e sulla competizione. Chi si ama si ritrova, si riconosce nell'altro, anche condividendo la comunicazione inconscia dei sogni, dei simboli e parlando il linguaggio dell'anima. Difatti eri sera il linguaggio del corpo, delle espressioni poetiche, dei colori era la sintassi di una comunicazione affettiva e rispettosa reciproca. Un grazie di cuore a tutti voi del gruppo , in questi mesi , realmente presenti , che insieme abbiamo costruito un " NOI". Chi teme il noi non conoscerà mai l'amore! Amare è coinvolgersi non è salvare la faccia. Quelli che pensano a salvarsi la faccia vivono , appunto, di "facciata" non d'amore. 

domenica 28 maggio 2017

Sensazioni serali al crepuscolo......


Quando arriva la tristezza lasciamo che scenda, a colmare i nostri sensi, i ricordi, il buio del passato che si mescola agli umori di un presente sfocato ed incerto. Quando arriva la tristezza ricevi un regalo dalla vita, dalla energia del mondo, dal dolore dell'immenso; non è un prezzo da pagare, tutt'altro, è la vita che si scioglie nel caldo sapore della consapevolezza. Il passato è un fiume che scorre silente nel buio dell'anima e fluisce in delicate e tenere immagini o di suoni che ti attraversano da regioni lontane dell'universo e l'amore diventa musica, il respiro alito della vita e l'abbraccio diventa cuore pulsante dell'universo. 

sabato 27 maggio 2017

"Conta ciò che sento non ciò che penso"..


Il pensiero poggia sempre sull'assetto-struttura di base della personalità.
Un pensiero arido è espressione di una emozionalità negata;
Un pensiero accelerato di una personalità ansiosa e sempre altrove;
Un pensiero aggrovigliato e farraginoso è espressione di una struttura in confusione;
Un pensiero competitivo è espressione di una personalità insicura che cerca conferme;
Un pensiero narcisistico e tipico di una struttura autoreferenziale, spesso esibizionistica e seduttiva;
Un pensiero masochista e tipico dei lamentosi che cercano considerazione e affetto senza assumersi responsabilità;
Un pensiero delirante è espressione di una struttura psicotica;
Un pensiero rivolto al passato è tipico di una struttura depressiva;
Un pensiero rivolto al futuro è ansioso-maniacale;
Un pensiero armonico, creativo, arioso, vissuto nel presente, sostenuto da una buona energia emozionale che ne colora la forma ed il contenuto è espressione di una personalità viva: essere vivi nel proprio corpo produce livelli elevati di pensiero. 

domenica 21 maggio 2017

Lo Psicosigaro....un personaggio da evitare...


Vive in una nuvola artificiale di fumo che marca il territorio con quell'invasivo ed asfissiante odore. Vuole sembrare la quintessenza dell'uomo, l'uomo "che non deve chiedere mai". In realtà puzza di solitudine! Il messaggio è chiaro: "se volete avere a che fare con me piegatevi alle mie condizioni". L'espressione del viso porta talvolta i segni dell'arroganza e dell'egoismo. Non di rado veste i panni dell'intellettuale d'avanguardia, al di sopra delle vicende umane con un aplomb di tipo teatrale. Se accenni ad una protesta ti mette in angolo con osservazioni, motivazioni ed atteggiamenti anche sottilmente sprezzanti. Ti osserva e giudica dall'alto della sua nuvoletta di fumo. Il Sig. Psicosigaro opera uno spostamento del fallo dai genitali (autoaffermazione) alla bocca ( danza esibitoria del sigaro ) nel vano tentativo di darsi sicurezza e supremazia nei rapporti umani. In genere costringe la sua donna o altri che convivono con lui a subire la sua presenza-prepotenza egoistica, spesso capricciosa ed infantile. Non di rado associa al sigaro l'alcool, il gioco ed altre compensazioni rassicuranti. Ho visto un sig. psicosigaro redarguire severamente una signora che gli aveva semplicemente espresso il suo disappunto per l'odore del sigaro semispento sprigionato in ascensore. Naturalmente non tutti i fumatori di sigaro sono fatti così! Ci sono anche cari amici che si preoccupano di te "tra una nuvoletta e l'altra". 

venerdì 19 maggio 2017

Psicoterapia e sistemi chiusi...


La psicoterapia è essenzialmente individuazione, differenziazione e liberazione. Pertanto è incompatibile con i clan chiusi che vivono come sistemi autarchici e che favoriscono la dipendenza, le zavorre e la paura di volare liberi. I sistemi chiusi cercano adepti non persone pensanti. Attenzione, ancora, alle mistificazioni sul sentimento di appartenenza. Appartenenza non è subordinazione ad un clan (pur se coperto da attività accattivanti extra terapeutiche). 

Il respiro è una cosa seria


Il respiro non si libera con le "tecniche" o con "esercizi respiratori".
Liberare il respiro non è questione di "tecniche di apprendimento". Le cosiddette tecniche fanno comodo al nostro mondo tecnologico veloce , ansioso e consumistico che vorrebbe perfino "pianificare il respiro" riducendolo a pillole d'apprendimento. Si sta rinforzando l'insana illusione di imparare a respirare con esercizi e tecniche di varia provenienza compreso il grande consumo di mode orientali. Proliferano falsi maestri, santoni di varia ispirazione, improbabili Guru che fanno adepti e proseliti in cerca di una felicità idealizzata per poi finire plagiati, fanatizzati e militarizzati. Col respiro non si può barare , col respiro è associata la libertà di un individuo: chi non respira liberamente e spontaneamente non sarà mai un uomo libero. Chi respira male diventa ansioso, apprensivo, aggressivo rabbioso ed esposto ad attacchi di panico. Il respiro non si libera con le "tecniche" o con "esercizi respiratori". L'unica vera strada inconfondibile è "liberare il riflesso spontaneo della respirazione" coperto e bloccato sotto una spessa coltre di corazzatura derivante dalla nostra storia personale, dai blocchi emozionali di un'intera vita, dalla difficoltà ad amare e ad aver fiducia di base nell'esistenza. Il respiro si libera solo attraversando e liberando la propria storia personale ampliando la consapevolezza corporea e psichica, liberando le proprie emozioni incapsulate, aprendosi alla gioia di vivere e non al mero piacere. Un'attività questa di elaborazione che si può scegliere con un percorso esistenziale ad hoc serio con seri, veri e reali maestri. 

martedì 16 maggio 2017

L'amore è un continuo processo evolutivo-trasformativo

L'amore è il motore dell'universo è un'esperienza evolutiva e trasformativa, dal seme nasce l'albero, la pianta, la vita. L'amore, attraverso il seme, anche spirituale, feconda il tuo essere, contiene in sè in nuce, il tuo progetto esistenziale e tutto ciò che incontrerai saranno espressioni del tuo stato d'amore. Ogni amore che ci arriva aggiunge un tassello alla nostra evoluzione, ci cambia, trasforma il nostro stato-assetto interno e tende ad espandersi. Un amore che non ci cambia non è amore, tutto ciò che rende statico questo processo evolutivo estremamente dinamico e trasformativo produce regressione. Senza separazioni l'amore non si realizza e non si espande. Purtroppo veniamo dalla cultura dell'assoluto e dell'eternità e ci attacchiamo a tutto e pensiamo scelleratamente che amarsi equivale ad attaccarsi ad vitam. Tutto l'universo ha una freccia irreversibile del tempo. Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume. 

lunedì 1 maggio 2017

Vite basate sullo sforzo e vite basate sul " fluire".

Si sforzano gli "stitici", e molto..... gli "stitici esistenziali".
Siamo nell'era dello "sforzo". Il tempio dei peggiori sforzi sono le palestre e gli esami. La parola nefasta che le vecchie generazioni ci hanno lasciato è "sacrificio". Ci si sacrifica per essere più belli, ci si sacrifica per stare in buona salute, ci si sacrifica per pagare qualcosa per tanti anni per raggiungere un obiettivo stremati e senza pi
ù desiderio, ci si sforza per studiare un esame o fare una prova arrivando ansiosi ed affaticati ricordando poco di quel che si è studiato. Ci si sforza per scolpire il corpo, ci si sforza nel fare diete inutili, ci si sforza per mantenere in piedi un rapporto di coppia che fa acqua da tutte le parti, ci si sforza per mantenersi sessualmente in forma, ci si sforza per andare in paradiso senza peccati. Ebbene è proprio questa idea dello sforzo che ha portato il mondo occidentale allo sfruttamento ed all'inquinamento del pianeta. La legge dell'amore è la legge dell'essere, della natura: la natura è come l'arte, non si sforza, è spontanea, creativa, fiorisce, scorre, fluisce.

domenica 30 aprile 2017

Respiro e carattere....


La persona bloccata nel respiro non sa e non può sapere di essere bloccata sul piano della personalità: il respiro spontaneo è inconscio , non ci mettiamo volontariamente col pensiero a respirare. "Il blocco è caratteriale, è situato nella personalità , di cui il respiro ne è l'espressione". La struttura caratteriale della persone è inconscia . Il termine comunemente usato come carattere non rende il concetto ma è solo l'idea superficiale che ci facciamo di noi stessi. Se tutti noi fossimo davvero coscienti di avere un respiro nevrotico, bloccato non ci sarebbero più (paradossalmente) patologie in giro. Ma nel respiro c'è la storia delle persone; il respiro vero è inconscio, esso non è una banale presa d'aria o il mero respiro volontario degli esercizi da palestra. Quando ti viene l'ansia d'improvviso o l'attacco brutale di panico, improvviso, non sei certo consapevole di cosa ti stia accadendo e non sei certo in grado di capirci granché e cosa fare.

martedì 25 aprile 2017

E' sesso o amore?


Stare ancora a chiedersi se è sesso o amore è un inutile esercizio mentale. Dobbiamo abituarci all'idea che il sesso "è amore"; in amore siamo profondamente soli con la nostra natura più profonda che viene sconvolta da Eros: un'energia immensa cosmica che spinge all'evoluzione che sbaraglia pregiudizi, concetti, morale ,modi razionali di vedere la realtà portando la nostra anima a partorire il proprio progetto personale, unico ed esclusivo. L'altro non siamo noi a sceglierlo , siamo scelti. L'amore ragionato, l'amore conveniente, l'amore progettuale sono amori comodi che portano all'infelicità. La divisione tra l'amore che si fa con la mente e l'amore carnale è una colossale stupidità che purtroppo resiste ancora come retaggio culturale. E' l'attaccamento che fa dare un senso errato all'amore: l'attaccamento è un effetto collaterale letale dell'amore, non è l'amore. Quando eros interviene feconda il nostro essere sconosciuto, ci apre le porte del nostro destino individuale, ci proietta nella essenza dell'universo, spinge al cambiamento, perché ogni cellula del nostro corpo cambia ininterrottamente: ogni giorno cambiamo miliardi di cellule per stare nel processo meraviglioso della vita, nel vero miracolo che viviamo ogni giorno che è la vita stessa.

giovedì 13 aprile 2017

La psicoterapia corporea di Reich (Bioenergetica e Vegetoterapia)...


Facciamo un pò di chiarezza su personalità, carattere e respiro...
Il respiro è funzione della struttura caratteriale storica del soggetto non è una cosa separata dalla personalità, da trattare come un accessorio eventuale per migliorare o correggere il respiro: questa è una vera e propria aberrazione. Certo puoi andare a fare esercizi per respirare meglio in palestra o altre sedi, oppure capire cosa ti succede, ma quando torni a casa riprendi il tuo abituale respiro ansioso: perché il respiro è libero e ridiventa spontaneo solo quando si sciolgono le incrostazioni emozionali e muscolari derivanti da anni di repressione e di abitudini nevrotiche.
Il problema non è migliorare o aggiustare il respiro, ma liberare il respiro! e questo è un compito assolutamente terapeutico. Non si aggiusta o si corregge il respiro questa è un'assurdità. Se hai un problema di rabbia repressa, ad esempio, non la molli aggiustando o correggendo il respiro facendo esercizi respiratori o banalità tecniche molto in voga ma si lavora analiticamente nel setting terapeutico per sbloccare la storia della persona e riprendersi l'energia incapsulata nella muscolarità in quello spazio-tempo del passato con i vissuti genitoriali, con "acting muscolari specifici" : Muscolo ciliare (occhi), muscoli masseteri (mascella),  (si sblocca la respirazione oculare, scapolare e nucale), poi muscolatura cervicale e toracica ed infine il diaframma-pelvi-gambe-piedi (grounding) con abreazioni emozionali talvolta molto intense e ampliamento del campo di consapevolezza energetica (non mentale). E' un lavoro analitico profondo, di spessore esistenziale e condotto da "terapeuti formati ad hoc" e non da operatori cosiddetti "selvaggi" camuffati sotto varie forme professionali e/o pseudo professionali. 

mercoledì 12 aprile 2017

Insaziabilità e appagamento in amore.


Avere un bisogno esasperato dell'altro/a non è amore.L'amore ha le sue pause come il respiro, come la musica , la musica senza le pause non esisterebbe! Appagamento è pausa con la pienezza d'amore nell'anima e nel corpo: l'altro c'è è lì con te. E' distruttivo e soffocante incollarsi come affamati. La fame d'amore sta nella nostra storia personale e non si placa divorando l'altro. Amare esageratamente ( che amore non è) vuol dire travolgere l'altro, per cui l'amore diventa tossico. Non riuscire a svincolarsi da una storia “tossica”, da una persona che magari ci fa soffrire, che non ci fa sentire amati abbastanza assume così le sembianze e la funzione di una droga, fa male ma non riusciamo a “smettere” di assumerla. Esattamente come una droga, si cerca costantemente e disperatamente la “dose” di amore malato e con l'ossessione di non averne la disponibilità quotidiana necessaria e sufficiente. 

martedì 4 aprile 2017

Il "Via da..." (metaprogramma automatizzato inconsapevole)


La modalità "via da" in psicologia contrassegna un comportamento emozionale -caratteriale di risolvere le situazioni affettive -sentimentali con una fuga preordinata per uscire da conflitti e problematicità che la relazione d'amore comporta. Succede, non di rado, che ci può capitare di venir fuori da situazioni incerte e drammatiche con un atto di fuga, molto dolorosa, che in qualche modo ci mette fuori dalla situazione conflittuale interna e quindi dal problema reale oggettivo. Quando l'inconscio registra come successo questo comportamento lo generalizza e tende a reiterarlo nelle successive vicende relazionali conflittuali. Si sa, in genere, squadra che vince non si tocca, ma, purtroppo in questi casi di "via da" succede che nulla di nuovo arriverà mai nella persona ormai assuefatta a questo modello comportamentale inconscio. "Nulla di nuovo" vuol dire che se nella vita questa persona dovesse trovarsi in presenza di un amore autentico prevarrebbe la necessità della fuga rispetto al restare-vivere per mettersi al sicuro ed evitare così il rischio di incontrare la ferita antica mai rimarginata. Ecco che, si diventa scettici ed impauriti di fronte a chi ci sta amando nel presente, e subito la mente interviene a dare motivazioni anche eccellenti per una fuga in grande stile. E' come dire " chi mi dice che anche tu , se io mi affido a te, non mi faccia del male come mi è stato fatto in passato? Spesso gli amori finiscono cosi proprio davanti all'affidamento, davanti al "consegnarsi all'alterità" (come diceva il mio maestro Carotenuto), che è l'essenza d'una relazione d'amore. E cosi può passare un'intera vita a cercare la persona giusta che non arriverà mai. 

domenica 2 aprile 2017

L'eros.....questo sconosciuto continuamente mistificato......


Nel mito l'eros è un fuoco un'energia invisibilmente misteriosa ma dagli effetti potentissimi fatta di sostanza cosmica (per Reich "energia orgonica cosmica"). E' qualcosa che ci porta fuori da tutti gli schemi : mentali, culturali, famigliari, sociali, ideologici. Ogni tentativo di addomesticarlo lo fa fuggire. Occorre fare i conti con questa energia vitale che si esprime attraverso i canali nobili dell'esistenza: Amore, arte, passione, bellezza, musica, poesia. L'eros non va capito, addomesticato o banalizzato è una luce divina che accende l'anima . Nel mito di Eros e Psiche eros fugge e si dilegua nel momento in cui Psiche vuole conoscerlo guardandolo con una candela accesa. Eros arriva nella nostra esistenza per risvegliare il divino dentro noi , l'immagine che ci caratterizza nel nostro vero percorso evolutivo, la vera sostanza di cui siamo fatti, il progetto individuale personale che è tipico per la nostra evoluzione: il destino unico vero da realizzare. Il grande potere dell'eros è quello di "accendere " l'energia vitale. L'eros fa piazza pulita di progetti mentali e futuri ipotizzati, di scorie del passato, (si nutre solo di vivo presente), del pensiero mentale che sterilizza l'energia in compartimenti stagni ,di progetti e regole rigide, ideali e doveri ammuffiti ed infine del sesso meccanizzato senza amore.

sabato 1 aprile 2017

Una mente senza i colori dell'anima vive nel buio

IL dubbio nutre la mente , la fiducia nutre il cuore.
La mente razionale ed ipertrofica ha portato il nostro mondo occidentale alla malattia del pensiero ed all'aumento delle patologie cardiache. Una mente senza i colori dell'anima è una mente chiusa che vive nel buio o nel grigiore. Senza i colori dell'anima una mente non potrà mai essere creativa. Abbattiamo quindi questo mito della mente onnipotente che persiste ancora a vari livelli culturali , affettivi, amicali e sociali e che sta danneggiando il pianeta.

giovedì 30 marzo 2017

Il cuore è lì con te


Il cuore non si lancia in avanti, è semplicemente e ritmicamente presente con te in ogni istante della tua vita e non devi correre per raggiungerlo (dove?), andrebbe in fibrillazione e ti metterebbe in ansia. La grande qualità di un cuore è che si nutre di presente, dell'hic et nunc: se si rivolge al passato si deprime, se guarda al futuro si agita. Il cuore trova pace e calore in un abbraccio, nell'istante, nell'essere presenti a se stessi ed al mondo, nell'amore e nel sentimento: quì , ora! 

giovedì 23 marzo 2017

Felicità ......è una parola! Le truffe del linguaggio ........


Ho sentito dire : perchè la felicità deve fare tanto la preziosa e nascondersi a noi stessi?? Cosi non la sentiremo mai in modo appagante". Come se la felicità fosse un qualcosa , un oggetto distante da noi e difficile da acquistare. Questa è una truffa psicologica tipica del linguaggio corrente: cioè nominalizziamo un concetto , o un'idea, facendolo materializzare e rendendolo irraggiungibile. Questa truffa chiamata "nominalizzazione" fa si che un evento processuale vivo venga distillato e cristallizzato in un termine astratto che diventa una scatola vuota, un empty box. Pertanto, la "Felicità" che cerchiamo e che s'idealizza attraverso un concetto astratto ed una parola, non esiste!!! esiste, invece, come vissuto, come processo del vivere. Proviamo a dirlo cambiando le parole allora. Esiste uno stato affettivo stabile interno vivo ed emozionale , una sensazione di benessere esistenziale anche nel dolore, un processo interiore di consapevole presenza a se stessi ed al mondo delle relazioni e della natura: sentire la saggezza del cuore che consente di percepire gli eventi in maniera gradevole e di direzionare la propria esistenza o farsi direzionare quando ci affidiamo tranquillamente ad essi; favorendo e coltivando dentro il nostro essere una pace interiore ed un modo chiaro e luminoso di vivere che consente di far fronte lucidamente ma con compassione ( cum passio) e amore a tutti gli avvenimenti anche più tragici della vita; avere un respiro più libero tale da sentire profumi , essenze ed umori della vita; accettare, non rassegnarsi, al destino della morte. Vivere la gioia intensamente come vivere intensamente il dolore, perchè la gioia ed il dolore sono fatte della stessa sostanza. Siamo dunque passati da un linguaggio astratto ed impersonale, che genera sempre equivoci e confusioni ad un linguaggio emozionale processuale vivo. Proviamo a cambiare "le parole e le immagini interiori". 

mercoledì 22 marzo 2017

Il tormentone del pensiero positivo.......


Il pensiero positivo è come una coperta bella e profumata che spesso si mette sopra un letto infestato da pulci ed olezzi insopportabili. Si sa, ogni epoca ha i suoi vezzi e le sue manie ma questa del pensiero positivo è davvero, insieme all'abusato concetto dell'autostima, il tormentone truffa del secolo! Mi vengono in mente quei film americani in cui davanti ad una tragedia c'è sempre il solito che, pensando positivamente, rassicura subdolamente dicendo "calma non è successo niente, tutto a posto"....
In realtà il pensiero è l'espressione del livello di carburante di un organismo, di un sistema vivente che scambia energia-materia con l'ambiente. Il carburante è l'energia vitale, se siamo giù di tono pensiamo giù di tono o per reazione pensiamo in maniera eccitata o maniacale. Il pensiero è, dunque, ostaggio del nostro equilibrio-assetto interiore! Provate a dire ad un vero depresso "su sii felice, pensa positivo!". Se il tuo respiro è calmo il tuo pensiero sarà calmo, se sei ansioso il tuo pensiero sarà ansioso. Il pensare vero pertanto è un "lusso". Si coltiva lungo tutto l'arco della propria esistenza, non si può inventare artificialmente: viviamo in un'epoca di "Zelig" ( il film di W. Allen ), di imitatori, copioni e conformisti che non sanno più chi sono davvero e avezzi alla manipolazione di massa.. Spesso siamo pensati o abbiamo pensieri. La qualità del pensiero è la sintesi di un equilibrio profondo della personalità , del respiro ampio di un organismo vitale e si esprime con la "creatività".

giovedì 9 marzo 2017

8 /Marzo/ 2017


Anche oggi "come tutti i giorni" da questa bacheca facciamo omaggio alla dimensione del femminile, dalla madre terra all'anima mundi 
......Omaggio al "femminile" in tempi di "confusione identitaria".......8 /Marzo/ 2017
C'è una dimensione dell'Essere in cui la vita assume una qualità ed una connotazione di sublime bellezza, dove l' attenzione viene data al fluire della vita ed al suo nutrimento, alla leggerezza, alla giocosità, all'accoglimento, al fascino ed al mistero, alla magia della luna nella notte stellata, alla creatività, ai colori della natura ed al buio più profondo della notte. E' il mondo senzatempo del femminile che attraversa il pianeta, dalla terra umida e fertile, agli oceani, alle maree, alla luna solcando le vie dell'anima. 

mercoledì 8 marzo 2017

La parola forse (istruzioni per rendersi infelici)......



Sfatiamo il mito del "forse" come capacità superiore.....
Siamo alle solite! “Forse” è avverbio dubitativo della mente e come tale viene da una regione del cervello che nell'evoluzione della nostra specie è arrivata per ultimo: il ragionamento cerebro-intellettuale corticale (corteccia). Pertanto, il forse è una modalità che facilmente nei giochini della mente, nelle sue elucubrazioni gioca con agilità ed abilità astratta tra i cosiddetti "concetti". Ma la vita, purtroppo, non sta da quelle parti, bensì nei centri più antichi del cervello. Non a caso il "vorrei ma non posso" che affligge tanti autodefiniti (egoicamente) infelici viene da un'opposizione della mente (che mente) che vestendo i panni della paura si camuffa da intelligenza pensante impedendo alle persone cosiddette infelici di essere la parte migliore di se e non la versione narcisistica del suo Ego. Il forse può essere di apertura nelle elucubrazioni mentali ma quando si traveste da indecisione è solo il rappresentante della paura di essere se stessi e di avere "coraggio". E' il terreno fertile, ancora, per intellettuali che parlano tanto ma risolvono poco. 

venerdì 3 marzo 2017

Libertà è....


Libertà è l'odore del mare, della pioggia, del vento; è sentire il profumo della primavera , del freddo pungente della neve ed il sapore delle calde e fresche notti d'estate; è ascoltare il suono incessante e ritmico del respiro di chi abbracci con dedizione. E' ascoltare il silenzio di chi parla con la voce del cuore, è sentire l'attenuazione del ritmo della natura e la calma del respiro alla resa del tramonto con le sue suggestioni crepuscolari; è il grido di gioia del bambino che si rotola nel prato sotto lo sguardo attento e commosso di un padre che sa giocare con l'universo; è osservare con stupore la volta stellata mentre cerchi un senso alla tua esistenza; è seguire con lo sguardo le sfumature dei colori della natura al calar del sole all'affacciarsi della sera; è perdersi negli occhi scintillanti di chi ti ama profondamente; è sentire il profumo della tua donna dopo una notte d'amore sull'onda dell'amore lungo. Libertà è joie de vivre, senza un perché, senza un come: è il senso dell'esistere , del sentirsi vivi , è l'essenza della relazione amorosa. 

lunedì 6 febbraio 2017

Un inno all'amore......


Ci si ama con tutto il corpo , il corpo è una stupenda orchestra che suona facendo vibrare l'anima attraverso una sinfonia cosmica. Il suono che vibra nell'anima dell'universo è la stessa musica , lo stesso suono che ritma la vita e la natura nel microcosmo corporeo. Ci si ama con l'incontro iniziale negli occhi , nell'incontro di luce dello sguardo antico in cui riconosci un'antica affascinante melodia. Lo stesso sguardo che ti accompagna nell'amplesso amoroso. Non si fa l'amore vero senza incontro negli occhi. L'eros si espande così attraverso il bacio e le emozioni profonde che sgorgano dalla gola,nel battito del cuore , nel respiro ampio che apre la visceralità profonda istintuale ( il nostro lato oscuro) e lo direziona verso una sessualità completa, adulta ,matura. La scintilla dell''eros non la si può sprigionare se confiniamo l'amore al mero atto sessuale, ci si ama nei più piccoli gesti quotidiani, l'eros vive e si alimenta nella relazione accogliendo e coltivando il divino e la numinosità che ci abita, proveniente da zone remote dell'inconscio profondo cosmico sovrapersonale. La vibrazione orgastica in amore, pertanto, non è solo il mero prodotto dell'eccitazione genitale, ma la sovrapposizione in risonanza di due sistemi viventi che pulsano di viva energia. In pratica, oltre la cosiddetta chimica scorre e vibra un'energia profonda universale cosmica che è alla base di tutti i processi della vita. Chi non conosce l'amore confonde il picco di piacere chimico con l'onda energetica tsunami che comporta una caratteristica essenziale dell'atto amoroso profondo " la perdita del controllo dell'ego" ed il fluire senza paura nel fiume della vita profonda . Il primo importante effetto che produce è la "gratitudine" verso il proprio partner e la fiducia consapevole adulta di poter rinunciare al al proprio egoismo esistenziale per potersi affidare all'immenso senza temere di perdersi nell'altro. L'amore ha occhi : la passione cieca è infantile , non ha campo di energia non produce amore ma sopraffazione. 

sabato 28 gennaio 2017

Riflessioni evolutive


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Le tracce dell'evoluzione che ci portiamo dentro sono già nel vissuto presente ma in forma di "essere", non di avere (conservazione). Ogni problema dell'individuo nasce dal trattenere, se questo aspetto è prevalente la tendenza della persona è quella di ancorarsi alle comode certezze perdendo la propria capacità di vivere e di amare. Il concetto di tabula rasa non esiste perchè dentro di noi portiamo sempre le tracce dell'evoluzione, della genetica e delle esperienze della vita: il punto è quanta flessibilità ha un sistema vivente?. Abbiamo bisogno oggi di lasciar scorrere la vita, rendere fluida la nostra esistenza: in genere le separazioni fanno paura, assumersi responsabilità diventa solo un peso non una gioia. Stiamo diventando i detriti di un fiume che ha difficoltà a scorrere.L'amore e gli affetti sono più veri, più autentici quanto più sentimento di libertà in essi facciamo scorrere. "Ritrovarsi" ha un solo senso, ritrovare la propria identità profonda.

giovedì 26 gennaio 2017

Ci sono momenti......il dolore dell'esistere


Vi sono momenti in cui si cerca un posto nostalgico dove rifugiarsi. E' una dolce regressione al tempo che fu , in quel luogo protetto però non è più possibile tornarci realmente perché la freccia inesorabile del tempo ti spinge in avanti : è il dolore dell'esistere. Quel posto lì ora è solo una sensazione struggente un sentimento chiuso in un angolo del tuo cuore che puoi solo condividere con chi ami. 

martedì 10 gennaio 2017

Libertà è...

Libertà è l'odore del mare, della pioggia, del vento; è sentire il profumo della primavera , del freddo pungente della neve ed il sapore delle calde e fresche notti d'estate; è ascoltare il suono incessante e ritmico del respiro di chi abbracci con dedizione. E' ascoltare il silenzio di chi parla con la voce del cuore, è sentire l'attenuazione del ritmo della natura e la calma del respiro alla resa del tramonto con le sue suggestioni crepuscolari; è il grido di gioia del bambino che si rotola nel prato sotto lo sguardo attento e commosso di un padre che sa giocare con l'universo; è osservare con stupore la volta stellata mentre cerchi un senso alla tua esistenza; è seguire con lo sguardo le sfumature dei colori della natura al calar del sole all'affacciarsi della sera; è perdersi negli occhi scintillanti di chi ti ama profondamente; è sentire il profumo della tua donna dopo una notte d'amore sull'onda dell'amore lungo. Libertà è joie de vivre, senza un perché, senza un come: è il senso dell'esistere , del sentirsi vivi , è l'essenza della relazione amorosa.

lunedì 2 gennaio 2017

Paura del cambiamento........paura di separarsi......paura di vivere...


Quando in un post tratto il tema del cambiamento escono subito fuori (per fortuna pochi) quelli che si spaventano ed alzano le barricate senza approfondire minimamente ciò chè è scritto. Si turbano in maniera così eccessiva che vogliono perfino capire la parola cambiamento e appunto non vanno oltre... la parola. A te che scappi dalla paura del cambiamento una domanda : la cambi l'aria nella tua casa quando è viziata per il troppo chiuso?
Se una persona ti fa del male nonostante la tua difficoltà a venirne fuori che fai te la coltivi e la incoraggi? se una persona ti "toglie l'aria" non ti fa campare e respirare che fai? ti fai venire l'attacco di panico pur di non cambiare? Se un lavoro ti fa ammalare che fai decidi di morire pur di non cambiare? Separarsi provoca sofferenza, anche partorire uscire.separarsi dall'utero provoca il "trauma della nascita", che fai non nasci? Tutta la vita è scandita da cambiamenti e separazioni, ci si separa dall'infanzia, dall'adolescenza si cresce, si cambia , si diventa adulti. Ogni giorno il nostro organismo fa morire e cambiare miliardi di cellule. I figli che diventano adulti, che mettono su famiglia si separano dalle famiglie d'origine, diventano autonomi con vita indipendente dai genitori. Cambiano le condizioni climatiche, le stagioni, l'effetto serra, l'economia, i costumi sociali, politici , religiosi e sessuali . Viviamo in un universo instabile soggetto a mutamenti continui. Te che hai paura del cambiamento vuoi che la tua casa, le fondamenta, le strutture siano flessibili per resistere alle scosse sismiche o vuoi strutture rigide, immutabili ed antiquate che crollano al primo scossone? 

  I disturbi alimentari sono problemi del "non amore" . . . Il disturbo psico alimentare non è solo semplicemente un problema del...