lunedì 13 luglio 2020

Siamo tutti portatori sani di invidia


L'invidia non riconosciuta e non elaborata-accettata dentro se stessi è fonte di immensa distruttività. L'invidia è un sentimento che nasce e si sviluppa fin da tenera età: può essere positiva se ci spinge, non a danneggiare l'invidiato ma a fare di meglio per noi e gli altri. L'invidia a volte può essere un incentivo a intraprendere una direzione tutta nostra proprio emulando le qualità invidiate che vorremmo avere. L'invidioso pericoloso e peggiore, però, spesso si annida tra le persone amiche più fidate. E' normale provare sentimento d'invidia per un amico che riesce a fare cose che non siamo capaci di fare e di cui segretamente proviamo ammirazione. Famose le vicende di Mozart e Salieri, o di Mocenigo e Giordano Bruno mandato al rogo proprio da chi si fidava. L'invidia è una fortissima e sana energia quando ci viene a trovare, non demonizziamola ma accogliamola senza paura e senza darci cattivi giudizi e senza vergognarsi. L'invidia può diventare fonte di rinnovata capacità di vivere al meglio la nostra vita e di vivere con sincerità una buona amicizia. Evitare dunque la distruttività e l'insana competizione: non è che tagliando la testa all'amico invidiato ci appropriamo della sua intelligenza e capacità. Il primo passo è riconoscere l'ammirazione segreta che abbiamo per chi invidiamo (trasformata poi in odio) e impariamo a differenziarci per ritrovare le nostre qualità e capacità altrettanto valide ma diverse. Non credete a coloro che dichiarano di essere immuni dall'invidia e presentandosi come individui superiori lo dichiarano con estrema solennità. Sono i peggiori e attenti poi a guardarvi le spalle dall'amico invidioso incapace a riconoscersi, ad evolversi, ad amare, spesso dispensatore di veleni e maldicenze. Chi vi invidia vi ammira immensamente ma vi odia al contempo perché non regge la sua incapacità a riconoscersi nelle sue capacità, qualità e poteri.

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