Un momento della conferenza (foto Franco Spinelli) |
Carinaro. Grande successo per l’iniziativa voluta dall’ordine degli psicologi della Campania nella giornata di Sabato 13 Novembre scorso, nella sala consiliare “Cardinale Crescenzio Pepe” del comune di Carinaro, avente per titolo “Il diritto alla salute”. Il via al convegno è stato dato dal dottor psicologo, nonché consigliere comunale, Giuseppe Barbato, non prima di aver dato la parola al Sindaco Mario Masi, il quale ha intrattenuto gli astanti con i saluti di rito. Si sono poi susseguiti gli interventi delle dottoresse Giuseppina Sbrescia , Carla Iuliano e del dott. Pino Tartaglia.
I relatori psicologi – psicoterapeuti hanno illustrato l’argomento da tre prospettive culturali e formative del panorama internazionale della conoscenza psicologica: la scuola di terapia relazionale e familiare, l’approccio cognitivo – comportamentale e quello della psicoterapia corporea, la Body-therapy, presentando così una visione piu completa e dinamica della salute e delle implicazioni soggettive e relazionali. Il dott. Tartaglia ha affrontato il tema del “disagio” partendo come di consueto dalla problematica della separazione culturale e scientifica tra Mente e Corpo, Spirito e Materia, Ragione e Sentimento, tra Illuminismo e Romanticismo, tra Medicina, Scienze Naturali e Psicologia per capire le dinamiche che sottendono al diffuso malessere che serpeggia nel mondo occidentale . Nell'unità psicosomatica il rapporto tra mente e corpo è di tipo circolare, non piramidale in cui vi è una mente che dall'alto governa il corpo ( e che spesso sfrutta il corpo!) , che vede il corpo come una macchina vissuto in termini narcisistici e manipolativi. E’ un dato di fatto che oggi si assiste al prevalere, nella cura e nella diagnosi, del modello biomedico: in definitiva si sa molto della malattia ma molto poco della Salute!
Quello proposto dal dr. Tartaglia è un approccio informato al principio di Identità Funzionale tra psiche e soma dove il corpo, la mente , l'anima , la spiritualità e la materialità sono una unità profonda ed inseparabile: questa visione consente la possibilità di vedere il disagio non più “separato dalla persona”. Con questo approccio – afferma Tartaglia – si ha la possibilità di cogliere il disagio, il sintomo, come una “risorsa” anziché come “malattia da debellare”. Particolare risalto Tartaglia ha dato nel suo discorso alla capacità del linguaggio, in particolar modo la lingua napoletana, di esprimere questa “unità psicosomatica”. Sono frequenti dalle nostre parti espressioni del tipo: O tengo ngopp’o stommaco! Mme rimasto nganno! Tengo ‘e chiuov nfronte! ecc. ecc. Tutto ciò a dimostrazione che si tende a localizzare una “certa parte del corpo” per esprimere un malessere , un disagio che è fondamentalmente di tipo emozionale.
Un momento della conferenza nella sala " C. Sepe" (foto Franco Spinelli) |
(foto F. Spinelli) |
Altri argomenti “scottanti” affrontati dal dott. Tartaglia nella sua disquisizione sono stati quelli relativi alla “respirazione”, alla postura del corpo, la posizione del collo, il concetto di organo bersaglio ecc ecc. La respirazione - ha dichiarato Tartaglia - è il punto centrale del benessere in quanto la sua disfunzionalità (respiro affannoso , respiro a scatti, apnea ecc.) rappresenta l’humus su cui si scatenano le ansie e gli attacchi di panico, mentre la postura del corpo invece ci può dire molto del carattere della persona: è il suo "modus vivendi". Il Carattere ed il Corpo, ancora una volta, rappresentano un'unità inseparabile. Una rigidità cronica ad esempio della muscolatura del collo e della cervicale ha a che vedere con l'umiltà o il narcisismo di una persona. Così come anche i disturbi quali l'ipertensione, il colon irritabile, la tachicardia o l'asma (vedi: organo bersaglio) sono l'espressione del carattere e dello stile di vita di una persona. Lo stile di vita di una persona è responsabile del 50 per cento della sua salute.-
Il corpo non è una macchina – ha chiosato nel suo lungo ma stimolante intervento - il corpo siamo noi, è il Sé. Il corpo è la Mente, il corpo è l’Anima. Per dirla in breve: in quello che Tartaglia definisce “giusto approccio alla comprensione del corpo, della mente e dell’anima” vige il principio di “Identità Funzionale”, non il “parallelismo psicosomatico” (imperante) che vede la mente ed il corpo come due entità distinte che si influenzano a vicenda.