Cambiamento non è adattamento!
Qualcuno ha detto: "col tempo si cambia , per rimanere insieme bisogna
avere la forza e la pazienza di cambiare insieme". Non si cambia
insieme, il cambiamento è strettamente intimo, personale ed è sotto la
propria diretta responsabilità. Cambiare insieme non equivale a
"cambiare insieme per rimanere insieme" . Cambiamento non equivale ad
"adattamento".
Il corpo e i luoghi dell'Anima: il blog di Pino Tartaglia Psicologo Psicoterapeuta-Avvocato-Scrittore-Blogger ha come punto di riferimento il principio unitario di Identità funzionale tra psiche e corpo di W. Reich
sabato 23 agosto 2014
venerdì 8 agosto 2014
Attenzione al "mentale giudicante".
Il mentale giudicante non si può mai
consentire di essere autentico e come tale , avendo represso dentro di
se la spontaneità ed il respiro naturale, ha un giudizio preconfezionato
su tutto. Ingabbia tutto ciò che è vitale in una definizione spesso
giudiziosa: definisce aggressivo un comportamento affermativo, oppure
vigliaccheria la capacità di attendere per organizzare una risposta
intelligente ed efficace; nondimeno definisce prudenza la sua mancanza
di coraggio. Ancora, se sei competente nella tua professionalità e la
esprimi con sicurezza e determinazione, la chiama mancanza d'umiltà
(identifica la compressione impaurita di se stesso con l'umiltà ) e
pertanto ti annota cos'altro ti ci vorrebbe e che invece dovresti avere,
mai un vero apprezzamento un grazie. In genere è sempre oltre, è sempre
da un'altra parte perché riconoscere il valore dell'altro è fonte di
angoscia per se stesso: gli ricorderebbe la sua mancanza di autostima!
Spesso lo ritrovi nelle associazioni più alla moda..... "più avanzate" (
spesso talmente avanzate..... da perdere di vista il punto di partenza)
e se lo saluti calorosamente avvicinandoti col corpo blocca il respiro,
va in apnea-controllo , ritrae le spalle in un smorfia di disagio: ha
paura del contatto e questa paura diventa, ancora, inevitabilmente un
giudizio svalutativo su te.
mercoledì 6 agosto 2014
Il cambiamento come funzionamento basilare della vita
C'è
una modalità esistenziale per cui lavora la psicoterapia: il
cambiamento! Senza cambiamenti la nostra vita funzionerebbe contro
natura, il fiume della vita si trasformerebbe in stagno, lo stagno
esistenziale produce malattie autoimmuni. Il cambiamento innesca la
possibilità di mettere armonia tra mente e corpo , tra il capire ed il
sentire: il sentire sano, non malato, è percepire l'altro in una
dimensione più vera ed immediata attraverso l'aspetto energetico che è
la comunicazione emozionale. L'individuo medio oggi nella nostra cultura
è afflitto dal capire, molti vengono in terapia per capirsi, confondono
il conoscersi col capirsi. La psicoterapia corporea lavora con il
"linguaggio non verbale", con le espressioni emozionali corporee. Quando
siamo davanti ad un attacco di panico il capire non serve, ma se il
soggetto prende consapevolezza del blocco del respiro ne viene fuori.
Molti parlano, discettano, non sentono, sono abituati alle parole,
questa è la vera piaga. Fanno sottili differenze tra un termine ed un
altro e intanto non sentono, sono bloccate nella testa .Quando non si
sente trionfa l'ego con le sue competizioni e l'incapacità all'ascolto
Chi non è capace di sentire l'altro non è in grado di ascoltare. "Le
esperienze sono emozionali non concettuali". Emozioni positive e
negative? l'emozione è negativa quando si ritorce contro noi stessi. Se
l'nteresse, la curiosità per il nuovo ,ad esempio, si trasforma in
invidia o competizione, si perde il contatto conse stessi e con la
scoperta del nuovo ! Scatta un blocco percettivo e si vive di pareri
anzicchè di esperienze . Concludendo: Chi non sente non ascolta. Sentire
ha a che vedere con le emozioni non con il "capire".
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