venerdì 30 dicembre 2016

Le mie poesie....... Un graffiante suono d’armonica blues nella notte...


Un pianto si scioglie in una melodia d’armonica, fatta di struggenti immagini e suoni dolcemente graffianti ,con un sapore di addio, melanconica a tratti mesta e sublime , è pioggia di dolcezza e d’infinità : amori risolti è amori dissolti nel vento della solitudine, un mondo antico fatto di tenerezza di avventura e di sogni di terre lontane, di magie e di sogni ad occhi aperti d’incanto, di un tempo rarefatto di presenze evanescenti. Diventa il canto di un mondo che non c’è più, di visi scolpiti nella memoria del vento, di atmosfere d’amore mai sopite nella ricerca senza tregua con l’inganno del tempo. Un’armonica lancinante nella notte scuote brividi nell’ anima e porta a te donna mia specchio delle mie paure e del mio coraggio: si può piangere di gioia, di disperazione ma anche di nostalgie, di addii mai sopiti si può piangere per questa meravigliosa vita che può sempre sfuggirti tra le dita, tra le dita di un pianoforte, di un violino e pensare a te ogni minuto della mia esistenza come una sinfonia dell’universo e piangere per una umanità piena di dolore, piangere per chi soffre nella solitudine, nell’anonimato, per chi ama disperatamente chi non trova, sentire le lacrime del mondo, sentire che ogni giorno è un buon giorno per morire, sapere che sei forse al di là dell’universo , che prima o poi sarai parte di me . Questa suono lancinante d’armonica è un grido d’amore è per te , ovunque tu sia, un suono lontano sempre più lontano con un pianto che scioglie felicità e nostalgia che pian piano svanisce nelle tenebre, lì da dove sei venuta. 

mercoledì 28 dicembre 2016

L'amore ...semplicemente è........


Il mio augurio più forte per il 2017.
Non abbiate paura dell'amore, non abbiate paura di essere generosi, vivere senza rischiare l'amore ci fa sentire al sicuro, ma non ci fa felici. Non credete a coloro che dicono "abbiamo già dato", sono solo dei delusi travestiti da saggezza. L'amore non ama i pregiudizi, le parole ed i ragionamenti , l'amore è. L'amore non sta nei progetti nè si proietta indietro nel passato: l'amore non fa paragoni, l'amore è ! In amore non serve tempo per "conoscersi meglio"; che per capire l'altro occorra parlare tanto: il capire in amore è inutile, il "parliamone" poi, non è mai servito a risollevare un rapporto in difficoltà. E quando avrà esaurito la sua missione, la sua carica energetica separiamoci con attenzione affettiva e sane distanze. Un nuovo più intenso amore arriverà quando la sana solitudine avrà anch'essa portata a termine la sua missione: riprenderci la "capacità e la voglia d'amare". 

Spazziamo via i soliti luoghi comuni su Psicologi e Psicoterapeuti!


Lo psicologo non è un “tipo tranquillo”, non è freddo e distaccato, non è controllato, non è accomodante, non deve sempre essere tranquillizzante e sorridente, nemmeno troppo rassicurante! Soprattutto, non è perfetto, ma è semplicemente se stesso! E’ curioso, aperto all’esperienza del nuovo, è un buon viaggiatore ed un ottimo compagno di viaggio, vive di esperienze non di letture e seminari, non si coltiva in laboratorio ma ama e si mette in gioco da buon giocatore; accetta e coltiva le “giuste distanze” nei rapporti affettivi sociali e famigliari ; non ha la pretesa di governare le emozioni dall’alto ma si cala vivendole e poi sapendo separarsene, proprio come nel mito di Ulisse. Non è seduttivo, non assolve, sa ascoltare con tutto il corpo ed è pronto a separasi dal cliente per mandarlo via, appena pronto, senza favorire dipendenze, né aspettative di reincontro: fa in modo che egli vada da solo verso il suo cammino esistenziale!
Un bravo psicoterapeuta non cerca la tranquillità, il suo obbiettivo non è distaccarsi dalla vita e dalle scosse dure dell’esistenza. Lo psicoterapeuta deve essere costantemente “pronto ai mutamenti” come direbbe Goethe. Una “sana inquietudine” è il sale della vita ed il bravo terapeuta lo sa bene: diventa necessario, pertanto, che sia costantemente in contatto con le proprie emozioni , sentimenti ed il loro mutare, evitando di accomodarsi su certezze ed illusioni.

Siamo solo minuscoli frammenti di un infinito mutevole universo

Siamo solo minuscoli frammenti di un infinito mutevole animato da forze primordiali..........
Non siamo noi, il nostro io, a condurre l'esistenza, siamo frammenti d'infinito. Pertanto le regole del vivere e dell'infinito non sono nostre ma appartengono ad un'universo senza tempo animato da forze ed energie primordiali in continuo movimento e tendenti ad una dimensione cosmica sovraordinata. Al fondo c'è comunque una natura animale fatta di istinti di aggressività, di bisogni e di emozioni: la rabbia, la paura, l'eros, l'amore , la gioia di vivere, la disperazione; insomma un mondo mutevole ed ingovernabile. Un grande abisso inconscio profondo che fonde insieme biologia e psiche, un mistero che rende impotente e disarmato il nostro fragile io razionale . Usciamo pertanto dalle identificazioni ed etichette che ci hanno appiccicato addosso e che ci hanno snaturato facendoci deviare dalla dimensione senza tempo, abbracciamo i colori immensi e vari della vita e usciamo dalle sfumature di solo grigio. Riprendiamoci la gioia di vivere del bambino e l'essenzialità della saggezza degli anziani. Non a caso vecchi e bambini vanno meravigliosamente d'accordo, 

domenica 18 dicembre 2016

Chi dubita molto in genere si fida poco , compreso di se stesso...e coltiva un ego ipertrofico....


Chi si pone molti dubbi, sarà un bravissimo intellettuale da salotto ma vive sostanzialmente nei meandri nella mente , spesso non riesce ad abbandonarsi al vivere, ad aver fiducia e corre il rischio di amare sempre a metà. E' l'armonia tra intelligenza razionale mentale e quella emozionale che fa la differenza: che fa un uomo d'amore o un uomo razionale, tutto d'un pezzo, che ha sempre ragione ma ama poco, si affida poco, e vive a metà (solo nella sua testa). 

lunedì 12 dicembre 2016

Cinismo,violenza, arroganza e volgarità dilagante....


Il cinismo , la violenza , l'arroganza, la volgarità la si ritrova nella gente comune e in certe espressioni di una tale banale stupidità non meno violenta degli stalker, degli stupratori e del peggio che oggi le cronache ci propinano quotidianamente. "Se l'è cercata", "poi danno sempre la colpa agli uomini", poi c'è chi ipocritamente dice " mi dispiace per quella povera ragazza che si è suicidata ma doveva pensarci prima" come se il non pensarci prima giustificasse la barbarie mediatica e la violenza su una persona , una donna! Spesso i commenti più feroci purtroppo vengono proprio dal più becero moralismo e cattiveria di certe donne oltre che dalla ormai protetta malvagità di bulletti e psicopatici camuffati da persone normali. C'è una preoccupante normalità in questo vuoto esistenziale di molti giovani ( per fortuna non tutti) capaci che vivono quotidianamente di miti e rituali che sono dei veri "vuoti a perdere" . Capaci di tutto ma incapaci a vivere ed amare. Purtroppo l'ignoranza cieca è trasversale a classi sociali e professionali: lo stalker ad esempio si annida anche in fasce professionali insospettabili. Siamo in tempi, purtroppo, di padri evanescenti-assenti e mamme onnipotenti e iperprotettive che spesso diventano dipendenti dai propri figli.

giovedì 24 novembre 2016

Omaggio alla dimensione ancestrale del femminile...

Il corpo e i luoghi dell'anima

Cè una dimensione dell'Essere in cui la vita assume una qualità ed una connotazione di sublime bellezza, dove l' attenzione viene data al fluire della vita ed al suo nutrimento, alla leggerezza, alla giocosità, all'accoglimento, al fascino ed al mistero, alla magia della luna nella notte stellata, alla creatività, ai colori della natura ed al buio più profondo della notte. E' il mondo senza tempo del femminile che attraversa il pianeta, dalla terra umida e fertile agli oceani, alle maree, alla luna solcando le vie dell'anima. 

lunedì 21 novembre 2016

Mettersi in discussione

Disarmiamo una banalissima espressione psico-intellettual-chic diffusamente di moda: " mettersi in discussione", come se la nostra personalità fosse un salotto tipo talkshow televisivo. Sembra una frase intelligente per persone avanzate in cultura ed esperienza. In realtà chi la usa spesso perpetra una grave truffa a se stesso ed agli altri. "Mettersi e mettere in discussione" è il modo ideale, mentale, per non cambiare nulla: è la modalità base degli psicochiacchieroni. Mettersi in discussione si riduce inevitabilmente ad un ruminarsi dentro senza via d'uscita. Pensate, ogni individuo ha già dentro di se un condominio litigioso ( fatto di parole, pensieri e idee ruminanti) costretto a convivere quotidianamente con tantissimi condomini ( emozioni negative, competizioni, invidie e molto altro, altrettanto litigiosi con deliberazioni più o meno disp(e)arate ed indiscutibili). Se mettersi in discussione vuol dire cambiare qualcosa dentro sè che non ci fa stare bene, allora abbiamo imboccato la strada del nulla. Le persone che discutono o mettono in discussione usano troppe parole, troppi concetti, troppi toni non congruenti con quello che dicono e spesso si prestano alle peggiori degenerazioni , dall'intellettualizzazione eccessiva, alla babele delle opinioni, al litigio, al battibecco, alla diffidenza. Questo perchè si mettono in gioco i peggiori prodotti della mente: il capire, la spiegazione, la logica, il concetto, mentre su un livello sottostante non verbale viaggia il peggio delle emozioni, la competizione, l'accanimento terapeutico, l'ansia di capire e voler fa capire, l'aggressività o la sottomissione, il credo assoluto delle proprie ideologie, o la lagna infantile dei masochisti ad oltranza che non si smuovono dal lamento e dalla loro posizione narcisistica (masochismo e narcisismo vanno a braccetto). E così nasce una confusione senza fine ed ognuno si porta a casa sempre la parte peggiore di sè più rafforzata che mai.

giovedì 20 ottobre 2016

Separazione ed incontro

I vissuti affettivi relazionali sono come pezzi di placenta incollati da cui occorre liberarsi per mettere il cuore in libertà e disponibilità, in grado di respirare un nuovo amore, di aprirsi e di donarsi con fiducia. Non si può amare davvero una persona se pezzi di noi sono rimasti incollati ad una precedente relazione. Non siamo in grado di amare una persona nuova se quella separazione non ci ha insegnato nulla su come siamo fatti noi senza dar colpe all'altro. Capita spesso di sentire persone che tentano di mettere insieme l'impossibile: la nuova storia ed il bisogno di continuare in qualche modo l'atmosfera d'intimità con l'ex partner. Ed ecco che vivendo le relazioni amorose nell'ambiguità, nell'ambivalenza, il corpo s'incarica di fare chiarezza sparando un corteo di sintomi , malesseri fisici e disagi esistenziali difficili da affrontare. 

giovedì 13 ottobre 2016

Considerazioni a margine dell'incontro convegno "violenza sulle donne".


E' necessario non creare solchi nè fratture tra uomini e donne: il rischio del fondamentalismo psicologico è dietro l'angolo. Affermare che l'uomo è alla ricerca dell'utero materno per cui è in una sorta di posizione innata di svantaggio rispetto al femminile può essere fonte di grossi equivoci. Ben altro, invece, è dire che l'uomo è alla ricerca della sua completezza nella ricerca del principio femminile e quindi della donna che lo complementarizza. Occorre, pertanto, distinguere tra l'aspetto patologico che spinge una parte degli uomini alla dipendenza e, purtroppo anche alla violenza, perchè non maturano la capacità di differenziazione ed emancipazione dall'uroboros (l'archetipo dell'utero che coltiva la vita) originario e l'aspetto sano, invece, della "complementarietà" che ha come fonte l'autonomia e l'evoluzione personale dell'uomo che trova nella propria compagna e nell'amore l'altra parte mancante di sè, la diversità che ci rende maturi. Oggi piu che mai gli uomini debbono riprendersi una funzione essenziale: quella "paterna" la capacità , coè, di aiutare i figli ad uscire dalla dipendenza materna, aiutarli nella capacità di "differenziazione" e lanciarli nella vita, nell'esperienza, per sperimentare l'autonomia e la crescita personale nell'amore e nell'incontro con la diversità. 

mercoledì 12 ottobre 2016

Il sabotatore interiore.....


Vi è in ognuno di noi un'entità subdola che ha il potere di rovinare le cose belle ed i momenti migliori della nostra vita. E' quella che ci fa dire in certi momenti "meglio se avessi taciuto", "mio malgrado ho rovinato una serata", "non volevo ma ho sciupato una meravigliosa occasione", "mannaggia a me", "come ho potuto? non ero io", "è stato più forte di me non volevo". E' qualcosa che non ha intelligenza emotiva e non comprende che la felicità , il benessere nelle relazioni necessità di silenzio interiore, del "non fare" come detta la saggezza degli indiani Toltechi. Il sabotatore interno è una costruzione egoica inconscia costruita in anni di cultura repressiva genitoriale e che non sa ancora, come quei soldati giapponesi dell'ultima guerra dispersi e ritrovati dopo anni, che la guerra è finita da un bel pezzo. Disarmiamo una buona volta il nostro sabotatore interno, spiegamogli che fare guerre inesistenti fa tanto male alla salute ed all'amore. 

lunedì 3 ottobre 2016

Il degrado dell'ambiente è degrado dell'anima...



La nostra terra è inquinata perché il cuore della gente si è inquinato, abbiamo perso la percezione dell'anima collettiva, abbiamo rinunciato alla dignità del nostro essere, abbiamo ignorato i messaggi della natura viva e dell'anima. Ci siamo consegnati alla distruttività umana, nelle mani di chi non conosce un minimo d'amore neppure per i propri figli, abbiamo dato potere alla violenza ed all'odio, abbiamo acconsentito dapprima a consegnare le nostre terre all'edilizia selvaggia , alla speculazione, alla collusione politica con il malaffare e poi siamo diventati insensibili all'avvelenamento dei nostri corpi e dell'aria che respiriamo: abbiamo perso gli odori della natura e lo spirito del contadino. Riprendiamoci la sana rabbia, la sola che ci consente di svegliare le nostre coscienze e poi ri-coltiviamo la natura , la bellezza e l'amore nel nostro essere profondo. 

giovedì 29 settembre 2016

La coerenza? .......


Spesso si confonde la coerenza con la rigidità e la staticità. La vita è flessibile, l'universo e le nostre cellule sono in continua trasformazione. La vita è profondamente coerente nella sua imprevedibilità e mutabilità. La coerenza, come concetto, è un prodotto della mente e spesso viene adoperata dal giudizio e dal moralismo. La coerenza deve essere sintonizzata sull'anima e l'anima non è coerente. La rigida coerenza è il cemento e la base di tutti i fanatismi, delle idologie in generale ed è la forza del delirio paranoico. Basta spostare l'attenzione su umiltà, umanità e umorismo ed i sistemi intimamente coerenti vacillano. Per cui rivendichiamo il diritto ad essere incoerenti! 

martedì 27 settembre 2016

La stipsi psicosomatica

Lo "stitico esistenziale" è un avaro di sentimenti, di emozioni e di generosità. Ha il pavimento pelvico e gli sfinteri contratti e retratti verso l'interno.
Dal punto di vista simbolico la stipsi, rappresenta la tendenza a trattenere le emozioni e scarsa generosità, intesa come capacità di darsi agli altri e di lasciarsi andare. Simbolicamente segna l'incapacità di separarsi da contenuti emotivi e mentali ormai superati. Solitamente l’affettività della persona stitica è bloccata e il “possesso” è l’unico suo modo di essere in rapporto con il mondo. Detto in napoletano "sa stip' pe nun murì". In genere chi soffre di stipsi , al di là di cause organiche specifiche, tende a non spendere nelle relazioni ma può spendere molto solo per se in modo egocentrico o egoistico. Donne con pellicce costose che si dannano nella spesa quotidiana per la casa a risparmiare pochi spiccioli o alla caccia esasperata di "offerte speciali".
Trattenere le feci vuol dire, dunque su un piano simbolico, non cedere nulla di sé, coltivando un'illusione di autosufficienza che può diventare isolamento. Lo stitico è in continuo conflitto tra il trattenersi e il lasciarsi andare, in altri termini tra il possesso e la donazione di qualcosa che gli appartiene.

sabato 24 settembre 2016

Battibecco ed inciucio sono prodotti di scarto della mente e dell'ego....


Mentre la mente si arrovella sulle solite cose, rimugina , sottilizza, analizza, "inciucia", fa distinguo continui alimentando il battibecco e l'incomprensione, la parte arcaica del nostro cervello, in funzionalità inconscia, produce una misteriosa sostanza che ammanta di silenzio interiore emozioni ed immagini negative e le sostanze velenose da esse prodotte ; malesseri che associandosi ad eventi attuali ripongono invece un passato duro a morire non elaborato e digerito. Un passato travestito da presente, una sorta di coazione a ripetere.
Pertanto, conflitti, incomprensioni, sentimenti negativi, il sentirsi offesi ed altri prodotti dell'ego una volta passati al setaccio ed alla valutazione della mente possono, in un sano funzionamento, essere coperti da una sostanza benefica che siamo in grado di produrre a livelli profondi e che ha l'effetto straordinario di agganciarci al bello ed a ciò che è davvero importante per noi e le nostre relazioni, nel presente, e relegare tutto il resto all'oblio ed al silenzio interiore.

domenica 11 settembre 2016

Pensierino serio sull'amore....


L'amore richiede stati superiori di consapevolezza: ognuno trova l'amore al livello in cui si trova. Chi è disperato trova un amore disperato, chi è affamato trova la prima cosa da mettere tra i denti, chi cerca la passione trova il caos, chi cerca l'amore idealizzato che ha nella testa inciamperà rovinosamente nella realtà, chi cerca la conferma di se stesso troverà un inutile freddo specchio delle sue brame. L'amore è tutto il nostro mondo interno che s'incarna nella realtà dell'incontro: è inutile e triste esercizio dare colpe all'altro e non conoscere se stessi. 

lunedì 8 agosto 2016

Avanza un nuovo nutrito esercito i "Dubbisti".....


C'era una volta l' intellettuale snob che predicava il dubbio sempre e comunque a fronte di verità e dei dogmi che la cultura dell'epoca proponeva a piene mani compresa quella fideistica e mistica religiosa. Poi come tutti i fenomeni intellettuali ed oppositivi diventano inevitabilmente moda ed ideologia fino ad arrivare ad impregnare la personalità ed il comportamento dell'adepto trasformando l'atteggiamento intellettuale dubbioso ( pur giusto) in un modus vivendi esasperato. Quando l'intelletto avanza , si sa, regredisce l'emozionalità, il sentire la vita, il percepire le proprie sensazioni e vibrazioni vitali, e regredisce soprattutto l'ascolto dell'interlocutore. L'intellettuale-mentale segue il filo logico dei suoi sperimentati e solidificati schemi mentali ma si sente un uomo libero e democratico perchè pratica "l'intelligenza del dubbio". Non sa che l'intelligenza del dubbio è astratta, è , si, un principio importante nell'aproccio alla conoscenza ma da solo non crea legami comunicativi empatici, comprensione, umanità ed umiltà nell'ascolto ma impone un vizioso improduttivo circolo competitivo che allontana i soggetti da una serena argomentazione e scambio comunicativo. Ecco che si finisce spesso con litigi ed incomprensioni, al vociare alto in cui ognuno non ascolta l'altro tutto intento a ribadire forsennatamente i suoi principi- feticci. Si, di qualsiasi principio anche piu nobile siamo capaci di adottarli e di attaccarci come dei feticci. Il Dubbista oggi è la frontiera davanti alla quale di ferma e si blocca qualsiasi comunicazione anche la piu intelligente ed informata. Il dubbista ormai prescinde dalle sue funzioni naturali e umane spesso dice una cosa seria e credibile ma il suo copro esprime ansia ed apprensione. Non sa (e questa è la cosa piu paradossale) che ha trasformato il suo essere dubbioso ( feticista) in un grosso dogma interiore: esattamente assume la stessa posizione irremovibile del dogmatico, il nemico contro cui si scaglia spesso con veemenza. I dubbiosi ed i dogmatici non lo sanno ma hanno la stessa incapacità a vivere la vita e ad ascoltare il prossimo: sono i prodotti estremi dell'inferno malato e paranoico dei fenomeni di "intolleranza democratica", del fondamentalismo strisciante che osserviamo spesso in TV e nei dibattiti politici a prescindere da quello violenta islamista . Il dubbista svaluta le ragioni dell'intelligenza emotiva, del buonsenso, svaluta il sentire a favore di un inutile capire : ascolta solo se stesso e la squalificazione di qualsiasi nuovo principio o nuova idea che lo scalzi dalle sue certezze (dubbiose). Si pone sempre di trasverso nelle discussioni invalidando qualsiasi comunicazione dei suoi interlocutori...e alla fine sprofonda nella solitudine interiore.

venerdì 5 agosto 2016

Essere diretti è essere congruenti

Essere diretti  presuppone "congruenza" . Se sono integrato con le mie emozioni nel presente, esprimo unità psicosomatica: il corpo esprime col suo linguaggio naturale espressivo un messaggio solare, autentico, rispettoso che disturba solo chi ha paura , chi è mentale e chi controlla rigidamente le proprie emozioni con la testa. I saggi sono sempre persone dirette, la congruenza crea autorevolezza. La persona diretta viene percepita come autorevole, perchè emana dal corpo e dal viso messaggi congruenti. La persona scissa ti fa un sorriso di cartapesta se dentro non è congruente perchè arrabbiato cronico. L'autocompiacimento è incompatibile con l'essere diretti. La persona che si autocompiace narcisisticamente non può essere diretta perchè non tiene conto dell'altro ma solo di se stesso. Come tale risulta inautentico, distante e aggressivo. L'intellettualoide che teme le proprie emozioni riempie il vuoto con parole inutili e pertanto comunica in modo nevrotico non credibile. Il dubbioso che non ha fiducia in se stesso cavilla su ogni cosa per paura di impattare ciò che lo turba, non può essere diretto. Il proiettivo riversa su di te il suo mondo fantasmatico non può essere diretto, nè congruente. Il paranoico ti accusa! si sente lui diretto proiettando su di te il suo stato di allarme-minaccia e vede in te il suo nemico. 

venerdì 15 luglio 2016

Ragionevolezza non è aver ragione.....


La ragionevolezza non c'entra con l'obiettività nè col capire, ha a che vedere con la comprensione emozionale e l'ascolto autentico. Il capire rende distanti , fa ragionare e chiacchierare, col capire si ha ragione, con la ragionevolezza "si ama". Attenzione nel linguaggio comune all'intercalare "capisco", il vostro interlocutore non vi sta ascoltando. La ragionevolezza è il punto d'incontro tra sentimento e ragione, tra intelletto e cuore, è comprensione, rispetto, empatia, mediazione emozionale non intellettuale, è "incontrarsi". 

martedì 28 giugno 2016

Giudizio e aspetttative

Le delusioni fanno crescere.....
Ogni delusione è il corrispettivo delle aspettative che ci facciamo sugli altri. Non esistono sbagli ma esperienze, quindi, chi subisce una delusione non ha sbagliato deve solo imparare a far buon uso delle aspettative. Le aspettative deluse quasi sempre racchiudono una richiesta che non tiene conto dell'esistenza dell'altro. Pertanto, il termine "sbagliato" presuppone un giudizio ed un giudicante. Il giudizio peggiore è quello che la persona
dà a se stesso e spesso è estremamente duro. Il giudizio che la persona si porta dentro è una struttura che si costruisce da bambini e risuona costantemente di passato. Da un puntodi vista psicosomatico si radica nelle funzioni del collo, del tratto cervicale: "il collo è la sede del narcisismo", diceva il Maestro Federico Navarro. Il giudizio blocca le persone, e alleva la presunzione: Il giudizio svaluta le ragioni del cuore e crea conflitti rafforzando un ego irriducibile. Disarmiamo il giudizio e accettiamo con umiltà l'esperienza reale.

venerdì 24 giugno 2016

Saggezza in amore


"Non muori se lasci andare via un amore". Non si muore quando si sceglie di tornare a vivere per e con sé stessi. Cambiare è far morire qualcosa dentro noi che c'impedisce di essere il nostro seme. Gli amori malati, gli amori finiti ma non sciolti, gli attaccamenti sopravvissuti all'amore sono code residue dell'evoluzione della personalità di cui liberarsi per poter finalmente "lasciar andare" e far scorrere la vita , l'esistenza, incontrare nuovi paesaggi : come fiume che scivola dolcemente nel silenzio dell'immensità.

sabato 18 giugno 2016

Messaggio d'amore


Coltivate terre sconosciute nel vostro inconscio e la vita vi aprirà le sue porte. Non cercate abitudini che cristallizzano il vostro sentire. Accogliete la dimensione della sorpresa, tendete agguati alle vostre routines che rendono di cartapesta le vostre esistenze. Cambiate itinerari e posizioni ogni giorno e a chi vi dirà che non siete coerenti rispondete con il sorriso tipico di chi tira dritto per la sua strada. Amate senza paura e pregiudizi perchè l'amore ama sconvolgere schemi e abitudini ed è sempre all'angolo nella vita sulla via del cambiamento, Amore è evoluzione perenne, non è dato una sola volta per sempre e non esiste una sola età per amare. L'amore non è mai comodo, nè conveniente perchè vive e fiorisce nella dimensione dell'imprevedibilità, del divenire e nel mistero della vita.

lunedì 30 maggio 2016

L'amore non è una questione di volontà..


Eppure molti lo trattano così. L'amore ha che vedere con tutto ciò che fuoriesce dal dominio del volere. Il volere in amore è come volare: non puoi fermare l'aereo in volo, nè fermare la nave in mezzo all'oceano, ma puoi assecondare e rendere fluido il movimento, confluire con le forze della natura, piegarsi al vento , resistere alle tempeste e alle onde anomale e.... anche quando sarai nel porto sapere che la tua nave non è stata costruita per rimanere alla fonda ma per viaggiare, esplorare, conoscere, per incontrare il cambiamento di clima e stagioni, la paura di morire, l'avventura del vivere, la paura, il rischio e l'impatto dirompente e a sorpresa con la felicità. Si può volere in amore ma non col volontarismo mentale, l'attrezzatura è del tutto diversa ha a che vedere con l'anima, l'armonia, col sentirsi vivi, l'universo, il respiro della terra, il vento, la capacità di orientarsi e navigare a vista riconoscendo le stelle e le correnti, un cuore capace di intuire e sentire: tutto ciò che nell'infinito, nell'ingovernabile chiamiamo "essere". Quindi "Essere è volere" non più "volere è potere".

sabato 28 maggio 2016

"Conta ciò che sento non ciò che penso"..


Il pensiero poggia sempre sull'assetto-struttura di base della personalità.
Un pensiero arido è espressione di una emozionallità negata;
Un pensiero accelerato di una personalità ansiosa e sempre altrove;
Un pensiero aggrovigliato e farraginoso è espressione di una struttura in confusione;
Un pensiero competitivo è espressione di una personalità insicura che cerca conferme;
Un pensiero narcisistico e tipico di una struttura autoreferenziale, spesso esibizionistica e seduttiva;
Un pensiero masochista e tipico dei lamentosi che cercano considerazione e affetto senza assumersi responsabilità;
Un pensiero delirante è espressione di una struttura psicotica;
Un pensiero rivolto al passato è tipico di una struttura depressiva;
Un pensiero rivolto al futuro è ansioso-maniacale;
Un pensiero armonico, creativo, arioso, vissuto nel presente, sostenuto da una buona energia emozionale che ne colora la forma ed il contenuto è espressione di una personalità viva: essere vivi nel proprio corpo produce livelli elevati di pensiero. 

venerdì 27 maggio 2016

L'amore ...semplicemente è........


Non abbiate paura dell'amore, non abbiate paura di essere generosi, vivere senza rischiare l'amore ci fa sentire al sicuro, ma non ci fa felici. Non credete a coloro che dicono "abbiamo già dato", sono solo dei delusi travestiti da saggezza. L'amore non ama i pregiudizi, le parole ed i ragionamenti , l'amore è. L'amore non sta nei progetti nè si proietta indietro nel passato: l'amore non fa paragoni, l'amore è ! In amore non serve tempo per "conoscersi meglio"; che per capire l'altro occorra parlare tanto: il capire in amore è inutile, il "parliamone" poi, non è mai servito a risollevare un rapporto in difficoltà. E quando avrà esaurito la sua missione, la sua carica energetica separiamoci con amore e sane distanze. Un nuovo più intenso amore arriverà quando la sana solitudine avrà anch'essa portata a termine la sua missione: riprenderci la "capacità d'amare".

venerdì 20 maggio 2016

L'archetipo del femminile e l'anima


Il suo lato oscuro, l'incedere sobrio ed elegante, il suo tacco che ritma con passo deciso ma sinuoso ed avvolgente, segna una inquietudine dolce ed erotica che solo l'anima, il femminile archetipico può esprimere ed espandere per l'aria con un profumo esistenziale che lascia intorno a se magia ed incanto. Fascino e mistero nell'oscurità, verso l'ignoto, la notte più fonda negli abissi dell'inconscio collettivo prepara l'atmosfera lunare, l'influsso delle maree , rende fertile la terra, mette magia nell'esistenza, stimola l'ispirazione di scrittori, poeti ed artisti crea lo spazio musicale e la sequenza melodica delle note destinata a circolare nelle molecole dell'anima collettiva, dell'anima mundi. .Si palesa a tratti attraverso le moine di un gatto nero ed inquietante sotto un cielo finemente stellato ed una luna che avvolge col suo bagliore le creature sotterranee che popolano i nostri sogni. Cogliamo la Dea che si manifesta in lei, lasciamola svolgere il suo compito che va verso l'armonia dell'universo e la saggezza umana. 

giovedì 12 maggio 2016

Crisi e degrado: Il fascino perverso del degrado


Diceva Pessoa, ciò che ci sconfigge, che ci annichilisce, che ci rende impotenti e fragili sta celebrando la vittoria della nostra essenza… La crisi, quindi come momento di cambiamento e di evoluzione di un sistema vivente.
Tuttavia occorre fare una distinzione tra crisi e degrado involutivo. La crisi diventa la perdita di equilibrio di un sistema vivente, in questo caso il sistema “vivente uomo”. Nel degrado, invece, vi è l’abbassamento di funzionamento del sistema, quindi un depauperamento della personalità e dello scambio materia energia con l’ambiente. L’individuo in degrado assume un aspetto e una connotazione a tinta depressiva: la trascuratezza non è un segnale di diversità o di cambiamento ma l’incapacità a prendersi cura di se stessi e di relazionarsi con il mondo e con la realtà. Non di rado le persone che scivolano nel degrado, hanno alle spalle una storia familiare difficile con rapporti genitoriali oppressivi e violenti , scelgono stili di vita ideologici lontani da vere responsabilità sociali, lavorative ed affettive e vivono un po’ ai margini del sociale con coperture di moda di tipo alternativo anche new-age che fanno da coperta superficiale dello stato depressivo profondo. Confondono la mentalizzazione-idealizzazione con gli stati di coscienza. Spesso può anche associarsi a questo stato l’uso di strumenti da “sballo” per colorare in maniera anticonformista una posizione di perdita di capacità di confronto. Nella cultura giovanile la ricerca del degrado può essere un’esperienza di conoscenza e come tale viene metabolizzata nel processo di crescita adolescenziale, il degrado di fatto ha un suo fascino e come tale suggestiona e crea sistemi di pensiero idealizzanti e libertari. Superata la soglia adolescenziale siamo alla ricerca anacronistica del “tempo perduto”: il tempo passato non vissuto si sostituisce all’incapacità di vivere il tempo presente. 

domenica 10 aprile 2016

Viviamo in tempi patologicamente "ottimizzati".....


Diceva Pessoa, " cè un intervallo nei nostri pensieri". Penso che sia davvero incredibile come ai nostri tempi la saggezza sia distribuita sul mercato come articoli da Centro Commerciale, ben confezionati e con etichette accattivanti. Siamo nell'era dell'ottimizzazione: tristi espressioni come "ottimizzare i tempi, riempire gli spazi vuoti, migliorarsi sempre nella vita, la vita che deve essere vissuta ogni attimo,senza sosta, "non dormire che togli spazio al vivere" . Anche la notte viene ottimizzata. Stare per un attimo fermi ad ascoltare il proprio spazio interno a percepire "banalmente" se stessi genera paure e fughe! Ora va di moda ottimizzare corsi per il benessere fisico e la salute: da quelli nostrani a quelli importati dall'oriente facendo proliferare sul mercato maestri di vita che sono degli autentici dilettanti allo sbaraglio. Fermiamoci, ma fermiamoci sul serio, ascoltiamoci per un attimo smettendo di evitare l'incontro con le nostre inquietudini accogliendo noi stessi senza giudicarsi, imparando ad ascoltare il nostro interno anzicchè dirsi sempre cosa fare e pensare. 

martedì 5 aprile 2016

A ciascuno l'amore che si merita

L'amore richiede stati superiori di consapevolezza: ognuno incontra l'amore al livello in cui si trova. Chi è disperato trova un amore disperato, chi è affamato trova la prima cosa da mettere tra i denti, chi cerca la passione trova il caos, chi cerca l'amore idealizzato che ha nella testa inciamperà rovinosamente nella realtà, chi cerca la conferma di se stesso troverà un inutile freddo specchio delle sue brame. L'amore è tutto il nostro mondo interno che s'incarna nella realtà dell'incontro: è inutile e triste esercizio dare colpe all'altro e non conoscere se stessi.

venerdì 1 aprile 2016

La vita intrauterina, questa sconosciuta.......




Nove mesi di vita intrauterina segnano e marcano la personalità di un individuo per tutta la sua esistenza. E' l'inizio, a livelli profondi, di una storia d'amore e di vita. La fase orale freudiana (la fase del nutrimento energetico-affettivo) della nuova vita si è spostata, come attenzione, clinica e di ricerca, dall’allattamento al seno al primo grande nutrimento in assoluto agli albori della vita: all'attecchimento dell'ovulo sulla parete uterina che attraverso le sue radici succhia avidamente il nutrimento dalla madre. In questa fase di scambio energetico inizia una relazione primaria importantissima che condizionerà anche il futuro allattamento. Molte conflittualità, rifiuti e l'accettazione sono a quel livello un tutt'uno con la vita bio-somato-energetica profonda inconscia, radicata nella natura e nell'evoluzione della specie. La psiche inconscia universale si manifesta a livello di funzioni archetipiche come una sorta di eredità psicogenetica. Poi col funicolo ombelicale il rapporto orale affettivo diventa più complesso e profondo e questa simbiosi madre-figlio diventa l'essenza di un storia d'amore indelebile. Nella vita intrauterina non esiste ancora un sistema nervoso organizzato per cui piacere-dispiacere, traumi e vissuti di ogni genere vengono vissuti come movimenti energetici pulsanti di contrazione-espansione e memorizzati a livello proptoplasmatico-cellulare. Un trauma quindi a livello intrauterino non potrà mai essere analizzato e conosciuto col nostro linguaggio parlato ben strutturato. A quel livello le emozioni possono avere un cristallizzazione-congelamento che si storicizza nello sviluppo della personalità futura e restano pertanto  registrate come esperienza vissuta di accoglimento-rifiuto, angoscia-fiducia  nella memoria cellulare. Molte angosce esistenziali, paura di vivere, tendenze psicotiche, anche autistiche, panico da disintegrazione si radicano su questo retroterra. La fiducia di base nella vita , l'accoglimento vero avviene a livello intrauterino con uno spessore tale che assume i connotati ed il sapore della pura esistenza e del puro amore al di là di qualsiasi chiacchiera psicologica o salottiera che vive nella mente e non nel linguaggio reale del corpo e della magia della vita. Una psicologia senza corpo è una testa senza gambe.
Ancora, al quinto mese di gravidanza il feto ha l'apparato uditivo già perfettamente funzionante e da lì parte un imprinting straordinario emozionale-uditivo-affettivo-relazionale che lega indissolubilmente ai livelli profondi la diade madre-figlio. Molti successi della vera musicoterapia partono da questa esperienza: vi è una comunicazione non verbale, prima ed al di là di qualsiasi linguaggio di parole, fatta di suoni, atmosfere e vissuti che creano i presupposti di una sana relazione affettiva, di una comunicazione intuitiva con un linguaggio che solo l’istinto materno sa riconoscere perché equipaggiato dall’evoluzione della specie; dell’autostima, del talento artistico e musicale. Il linguaggio musicale, delle emozioni parte da questa fase. Il carattere di un individuo inizia già dunque dalla fase intrauterina della vita tra l'incontro- scontro di un ovulo fecondato che cerca nutrimento, accoglimento e amore da parte di un utero che ha già il potere di condizionare o di accogliere ( un utero rifiutante è già un primo NO all’espansione ed alla gioia di vivere)  agli albori della vita. Poi, ancora,  arriva la prima grande separazione, il parto. Il parto precede tutta una vita fatta poi di separazioni ed incontri. La capacità di un individuo maturo si manifesta dalla sua capacità di attraversare fasi di cambiamento evolutivo della vita separandosi da stadi precedenti per approdare a nuove terre a nuovi approdi. Seconda grande separazione importante sarà poi lo svezzamento, la deambulazione, la pubertà,  fino all'ultima grande separazione che è la morte. Le modalità, dunque,  di questa prima grande separazione , il parto, di una storia già lunga di circa nove mesi farà da sfondo poi a tutta la vita dell’individuo e diventa parte della sua storia e struttura caratteriale.



sabato 26 marzo 2016

Fermiamo la giostra impazzita....


La comunicazione digitale per comodità, praticità, si è sostituita progressivamnete a quella analogica. Le nuove generazioni stanno andando inesorabilmente verso una ipertrofia della corteccia cerebrale che di per sè si presta facilmente alla digitalizzazione rispetto alle strutture sottocorticali del cervello in cui risiedono emozioni. sentimenti e abilità spaziali- motorie . Questo perchè l'umanità per mettersi al riparo dalla sofferenza personale e relazionale, attraverso la scienza e la tecnologia avanzata tendono a ridurre il dolore e l'impatto emozionale per governare se stessi e gli altri ( ed il mondo). Si vuole un mondo razionale, dominato dalla razionalità scientifica in cui tutto è controllabile. pianificabile e prevedibile. A fronte di molti progressi purtroppo iniziano a venir fuori gli effetti collaterali. Oggi sta diventando tutto una prestazione efficace ed efficiente!!! anche il parto che richiede una partecipazione ed impegno energetico. affettivo, emozionale, di cura ed amore sta diventando un impiccio da averci a che fare col minimo dolore possibile. In un mondo ormai dove si vuole capire molto ma sentire poco non ci meravigliamo del fanatismo, della violenza, delle stragi pianificate, dei delitti in famiglia, della violenza sulle donne. Là dove la razionalità scaccia via la sensibilità emozionale, il nostro "lato ombra", il sentire, "l'energia vitale si dirige per l'opposto- compensativo, a livello collettivo, verso l'emozionalità distruttiva. La distruttività compensa così la negazione del sentire a vantaggio della razionalità fatta di capire. Il tutto per dare potere ai pochi di governare il mondo: un mondo impotente ormai alle guerre ed alla violenza. Le masse oggi sono governate con un alleato in piu l'anestesia emozionale , col misticismo fanatico fondamentalista, con la razionalità ( che non è ragionevolezza), con il deterioramento della politca vera e seria, la mancanza del sentimento della vita e dell'amore. I telegiornali, i notiziari sviliscono l'impatto emozionale delle notizie , tutti vogliono capire tutto, saperne di piu, tutti si ritengono aperti e democratici. Intanto in politica si continua a rubare e ad ignorare i veri bisogni della gente e sono estremamete bravi a falsificare la realtà ed a manipolare le masse. Intanto davanti alle tv ci si abitua a stragi, omicidi, lutti ci stiamo anestetizzando, si pranza e si cena con la tv accesa e si digeriscono cibo e violenza con una asetticità ormai standardizzata ed automatizzata. Si grida al dolore all'ingiustizia ma non si smuove nulla chi comanda ormai ha lanciato il gas chimico dell'inconsapevolezza e dell'ottundimento della sensibilità alla vita. Clima , ambiente e sentimento d'umanità vanno verso la distruzione di massa. 

"Essere emotivi" è diverso dall' "essere emozionali".



"Essere emozionali" è vivere la vita con sentimento: essere sani, amorevoli, empatici, rispettosi, vibranti, autentici, è sentirsi vivi. Essere emozionali vuol dire avere la capacità di "padroneggiare" le emozioni, non di reprimerle o esserne dominati. Essere emotivi, invece, è essere dominati dalle emozioni o reprimerle, essere in conflitto con esse e non avere la capacità di viverle nè di padroneggiarle. 

martedì 22 marzo 2016

La felicità: le truffe del linguaggio ...


Ho sentito dire : perchè la felicità deve fare tanto la preziosa e nascondersi a noi stessi?? Cosi non la sentiremo mai in modo appagante". Come se la felicità fosse un qualcosa , un oggetto distante da noi e difficile da acquistare. Questa è una truffa psicologica tipica del linguaggio corrente: cioè nominalizziamo un concetto , o un'idea, facendolo materializzare e rendendolo irraggiungibile. Questa truffa chiamata "nominalizzazione" fa si che un evento processuale vivo venga distillato e cristallizzato in un termine astratto che diventa una scatola vuota, un empty box. Pertanto, la "Felicità" che cerchiamo e che s'idealizza attraverso un concetto astratto "nominalizzato" (felicità), non esiste!!! esiste, invece, come vissuto, come processo del vivere. Proviamo a dirlo cambiando le parole allora. Esiste uno stato affettivo stabile interno vivo ed emozionale , una sensazione di benessere esistenziale anche nel dolore, un processo interiore di consapevole presenza a se stessi ed al mondo delle relazioni e della natura: sentire la saggezza del cuore che consente di percepire gli eventi in maniera gradevole e di direzionare la propria esistenza o farsi direzionare quando ci affidiamo tranquillamente ad essi; favorendo e coltivando dentro il nostro essere una pace interiore ed un modo chiaro e luminoso di vivere che consente di far fronte lucidamente ma con compassione ( cum passio) e amore a tutti gli avvenimenti anche più tragici della vita; avere un respiro più libero tale da sentire profumi , essenze ed umori della vita; accettare, non rassegnarsi, al destino della morte. Vivere la gioia intensamente come vivere intensamente il dolore, perchè la gioia ed il dolore sono fatte della stessa sostanza. Siamo dunque passati da un linguaggio astratto ed impersonale, che genera sempre equivoci e confusioni ad un linguaggio emozionale processuale vivo. Proviamo a cambiare "le parole per dirlo".

sabato 12 marzo 2016

Cambiamento e depressione....


L'unico vero ostacolo al cambiamento è la nostra dura difficoltà a separarci. E' la tendenza alla simbiosi. La simbiosi è un retaggio della vita pre-neo natale che va abbandonato per abbracciare una vita adulta fatta di continua evoluzione.La stasi produce depressione. Il depresso abbandona l'evoluzione, il cambiamento e si rintana nel passato. 

mercoledì 9 marzo 2016

Una vita perfetta non è... perfetta


Lo sconosciuto "intruso" che d'improvviso arriva nella nostra vita è un amico estremamente benefico e si presenta sotto forme irriconoscibili che usiamo interpretare come disagi o malanni. Capita che un mattina ti svegli con un forte dolore alla bocca dello stomaco, ti lascia senza fiato e pensi : ma "non mi manca nulla , ho tutto quello che una donna possa desiderare dalla vita andrò subito a farmi un check-up e troverò la soluzione. Dalle analisi e indagini di rito risulta nulla: sig.ra è "solo un fatto nervoso" !. Si sa, i medici quando non hanno la "prova regina" non ti possono condannare e allora la buttano sui nervi e sul nervoso perchè la Psicologia è la loro "bestia nera". Arriva così l'infelicità una vita tutta perfetta, va tutto alla grande, l'unico neo è quel terribile mal di stomaco che ti piega in due e fa capolino durante il giorno d'emblèe "fiaccando il respiro". Se tutto va bene ti consigliano un ansiolitico o peggio un antidepressivo e tu pensi che ti stai curando finchè non arrivano i cosiddetti "effetti collaterali" e cominci ad affannarti ad aver paura e a leggere ossessivamente il bugiardino. In realtà quella vita considerata perfetta non è servita a rendere felice la signora in questione. Anzi! Quando la nostra vita si attesta sulla piatttezza e l'energia vitale ristagna in una palude esistenziale si affaccia immediatamente il disagio, il sintomo, la somatizzazione ma solo per avvertirci e salvarci. Il sintomo, il disagio non sono malattie vengono solo a dirci che ci stiamo appiattendo su un modello esistenziale che non corrisponde più alla nostra realtà, che ormai fa parte del passato, che la nostra energia, compresa quella sessuale si sta spegnendo. Abbiamo bisogno di vivere: "per vivere non c'è bisogno di girare il mondo ma solo di cambiare gli abiti mentali che ci vanno stretti e di cui dobbiamo liberarci".

A margine della festa dell'otto marzo ...

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Il femminile del mondo, la dimensione del femminile dentro noi, la nostra anima, è qualcosa che va coltivato giorno dopo giorno. Non serve retorica, nè festeggiamenti e nemmeno distruggere alberi di mimose. Coltivare il femminile dentro noi maschi è "completarsi". Essere sè stessi completi è la condizione essenziale per far nascere un buon rapporto d'amore: è l'unica via perchè l'altro/a ci possa amare in modo maturo. adulto, complementare e non compensativo. Il cd. "macho" polarizzato su una asfittica identità non tollera la dimensione femminile dentro di sè perchè teme la sua omosessualità, identifica il sentire femminile come qualcosa di fragile, di contaminante, di pericoloso e coltiva il suo corpo allo stesso modo su uno sfondo misogino. La violenza sulle donne, lo stalking, i rapporti tossici, proliferano proprio su questo substrato di paura , di misoginia. Nel violento c'è un bambino possessivo e frustrato che cerca accudimento esclusivo e nello stesso tempo non accettando questa dipendenza infantile, odia se stesso e la sua donna che deve essere sempre "al suo servizio" totale con l'alea della punizione incombente. Nel violento c'è la paura di essere contaminato dall'amore, di "arrendersi" senza identificarsi con la sconfitta, di accettare la propria parte femminile interiore senza sentirsi defraudato del suo principio maschile. La parità tra i sessi si coltiva cambiando se stessi non cambiando l'altro. Spesso consiglio di accogliere ed accettare una pianta regalata da una donna, anche amica, una persona che ci attrae particolarmente per le sue qualità femminili che ci affascinano e essere attenti quotidianamente, mentre cresce e sboccia, a coltivarla con attenzione e dedizione. Così coltiviamo la Dea che è in noi, perchè possa continuamente fiorire questa dimensione inconscia di conoscenza che è alla base della vita stessa e che fa partorire nella nostra anima arte, creatività ed intelligenza emozionale.

lunedì 7 marzo 2016

Omaggio al femminile in tempi di "confusione identitaria".......


C'è una dimensione dell'Essere in cui la vita assume una qualità ed una connotazione di sublime bellezza, dove l' attenzione viene data al fluire della vita ed al suo nutrimento, alla leggerezza, alla giocosità, all'accoglimento, al fascino ed al mistero, alla magia della luna nella notte stellata, alla creatività, ai colori della natura ed al buio più profondo della notte. E' il mondo senzatempo del femminile che attraversa il pianeta, dalla terra umida e fertile, agli oceani, alle maree, alla luna attraverso le vie dell'anima..

Il potere utilizza tutte le conoscenze e discipline piu avanzate....ma.....


Mi sembra ormai abbastanza scontato che il "potere" utilizzi tutti gli stumenti e conoscenze possibili, comprese la psicologia e la psicanalisi, per dominare le masse e dirigere l'economia. Ma disse Freud degli americani e la psicanalisi : questi non si rendono conto che gli sto portando la peste! Disse profeticamente , ancora, c'è qualcuno in Europa ( e anche in America) che confonde il "potere" con la "potenza". La potenza dell'essere è saggezza il potere, invece, è violento. La psicoanalisi, dunque, non è una conoscenza di potere ma di saggezza, e questo si ritorcerà contro chi ne fa uso violento. La psicologia utilizzata come saggezza produce solo libertà e potenza. 

sabato 5 marzo 2016

L'innamoramento da fuga....


E' uno straordinario meccanismo inconscio attraverso il quale ci si separa da una relazione innamorandosi di un'altra persona. Non è la classica scappatella ma un vero e proprio innamoramento. D'improvviso l'altro/a ci riempie (guarda un pò) di tutto quello che ci mancava nella relazione precedente. Il nuovo arrivato sembra avere la bacchetta magica. Nell'innamoramento l'altro/a reale difficilmente c'è (salvo a scoprirlo molto dopo, alla fine): è solo una nostra proiezione di bisogni e desideri . Ma attenzione chi fugge ha sempre pronto al momento opportuno un altro amore, per saltare poi alla prossima relazione. E' l'incapacità ad amare ad esserci in un rapporto, dunque, che produce l'innamoramento da fuga. Come l'incapacità a separarsi genera violenza , odio, repressione e sintomi psicosomatici in una coppia. Chi ha problemi a separarsi seriamente, ad affrontare il lutto da separazione, a preparare un nuovo modo di essere ed amare ,difficilmente libererà il suo cuore per renderlo pronto ad un nuovo autentico amore. 

lunedì 22 febbraio 2016

Pensare è un lusso: pensare non è aver pensieri.


E' un lusso energetico perchè presuppone che la mente sia in asse con il cuore, con il respiro e con le gambe. Pensare è un lusso, pensare è creativo. "Avere pensieri", invece, è essere dominato da ossessioni o da pregiudizi . La vera ignoranza è l'ignoranza del cuore, dell'anima. Sul web impazza la nuova moda del pensiero narcisistico e autoreferenziale. Attenzione all'adozione di frasi fatte dall'apparenza "saggia" e piaciona, infarcite con qualche immagine accattivante che infestano il web. Attenzione ai falsi intelligenti abili ad argomentare sull'apparenza ma col vuoto sottostante, attenti a certi giornalisti che pensano su commissione, attenti all'amico invidioso che ti spaccia il consiglio intelligente "per il tuo bene", attenti al politico che non ha pensiero ma argomenta bene per piacerti e compiacerti, attenzione ai cd Talkshow televisivi in cui si blatera sull'inutile! Quando la mente non pensa, ma, mugugna, rimugina, sottilizza, inquina, muore il pensiero creativo illuminato e colorato dal cuore, "questo nostro paese ha bisogno di cuore e respiro ampio non di menti "; molti non sanno piu condividere qualcosa di bello senza rimuginare o fare distinguo e spesso si sfogano con pensieri autocelebrativi: non sanno abbandonarsi al bisogno che abbiamo dentro di amore , di umanità, di condivisione. 

sabato 20 febbraio 2016

Migliorarsi o essere migliori?

Noi occidentali siamo ossessionati dall'idea che per essere migliori dobbiamo "migliorarci"; che per confrontarci dobbiamo "metterci in discussione"; che per essere più adulti dobbiamo "crescere"; che nella vita bisogna "sforzarsi o impegnarsi sempre più" per essere "al meglio di se stessi"; "chi più sa più vale"; "arrendersi? mai"; "chi si ferma è perduto". Usciamo da questa trappola ben congegnata: questa è la strada sicura verso l'ansia generalizzata del vivere che deprime il proprio talento naturale, le sane emozioni, la spontaneità , la dimensione pacata del tempo e la gioia di vivere.

Basta con questa storia dell'erotismo nella testa

Basta con questa storia della testa in amore. Un tormentone si aggira su FB: donne che cercano l'erotismo nella testa. L'erotismo non sta nella testa. La testa è fatta per ragionare e controllare. Questa è una separazione esattamente antitetica a quella degli uomini che cercano solo il sesso senza testa. L'erotismo parte da una regione remota e profonda della personalità oscura e inconoscibile, fa parte dell'universo meraviglioso che vive in ogni cosa del creato ed in ogni angolo del corpo , cuore, sangue, polmoni, respiro profondo e afflato-orgasmo cosmico e passa "pure" per la testa se essa non si oppone e non razionalizza. 

venerdì 19 febbraio 2016

Lo "smartphone", la scatola nera delle nostre esistenze: dal film “Perfetti Sconosciuti” di Genovese.


Lo smatphone ormai è diventato oggi la "scatola nera" del nostro vivere quotidiano. La scatola nera lo si sa, contiene verità occulte e tragedie. Eppure non possiamo piu vivere senza telefonino che da strumento tecnologico di utilità è diventato il nostro stalker quotidiano. Questa scatola nera cammina parallelamente al nostro lato oscuro , il "lato ombra" della personalità come c’insegna C. G. Jung. Come tale, dunque, contiene il nostro mondo nascosto non visibile agli altri ma che governa le nostre esistenze. Nel nostro mondo occidentale razionale, mentale perfettamente tecnologico, il lato oscuro si è insediato stabilmente e minacciosamente in questa scatola nera. L’effetto secondario perverso della tecnologia che razionalmente tende ad ampliare ,conservare ed utilizzare l’informazione, il potere dell’informazione lasciando alle spalle i bisogni elementari di umanità e di comunicazione autentica corporea emozionale degli individui. E’ bastato un giochino apparentemente divertente ma sottilmente perverso in una cena tra amici, che si conoscono e si frequentano da una vita, a scatenare l’esplosione e lo “svelamento” delle vite nascoste e parallele di ogni membro delle varie coppie per far venire fuori una dimensione che abbiamo tutti davanti agli occhi: siamo degli emeriti sconosciuti anche se ci frequentiamo da anni. In ogni coppia insiste questo lato nascosto oscuro che segna i binari dell’esistenza, viviamo vite dissociate in perfetta linea col mondo tecnologizzato moderno che così ci vuole : scissi, dissociati, da un lato per sopravvivere, dall’altro per tenerci sotto controllo. Una vita pienamente vissuta non può non passare per l’integrazione del nostro “lato ombra” .Il mondo delle apparenze ci obbliga a mostrarci coppie e famiglie felici e sorridenti come nelle pubblicità televisive , ma è la nostra realtà segreta che decide della vera felicità. Mentre il mondo politico si affanna ipocritamente a trattare il tema dell’omofobia nel film emerge con crudezza che anche nelle persone piu aperte o che si ritengono tali, prevale nel profondo della loro psiche il pregiudizio e l’ipocrisia. Che la fedeltà in coppia è solo una recita quotidiana, Che si sopravvive alla mancaza di amore e passione con pratiche ed incontri segreti e con eccitazioni occasionali telematiche per dare una botta di vita ad una relazione ormai smunta e fatto solo di routines quotidiane. Nel film “perfetti sconosciuti” il regista con grande abilità e conoscenza psicologica obbliga i personaggi allo svelamento , alla distruzione del loro mondo apparente sereno e ben organizzato, dei loro sentimenti falsificati e recitati a copertura di un mondo istintuale, sessuale ed affettivo che viaggia parallelamente e nascosto con una realtà amicale e sociale fatta di abitudini stereotipate. Una modalità esistenziale che lascia cmq una scia continua di malesseri e sintomi psicosomatici che ci avvertono costantemente che la nostra vita è dissociata, che non siamo liberi interiormente che non siano in grado di amare ed ascoltare. Anche in questo film come in quello di Tornatore “la corrispondenza” emerge l’utilizzo ormai eccessivo monopolizzante e manipolante degli strumenti tecnologici dal telefonino , alle chat, allo skype ed altro, che da grossa fonte di utilità si sono insinuati stabilmente nella nostra vita impossessandosi della nostra intimità.. Nel melodramma amoroso della “corrispondenza” il regista Tornatore propone un amore senza corpo che sopravvive alla stessa morte fisica, qualcosa di agghiacciante ma cmq una metafora dei nostri tempi: amare senza corpo o col corpo meccanizzato con sentimenti senza oggetti reali, nel nulla, nel vuoto. Insomma l’incapacità ad amare a sentirsi a riconoscere il calore ed il valore delle emozioni, dei sentimenti reali veri con persone reali e vivere il sesso con amore, con un corpo vivo e presente alla persona amata. Siamo sempre e comunque oltre e al di là della nostra vera esistenza. 

mercoledì 17 febbraio 2016

Essere adulti..........


L'adulto è un essere emozionale, ma ha la padronanza, non il controllo delle proprie emozioni........
l'adulto è tale se è capace di far convivere dentro di sè il bambino gioioso, avventuroso e spontaneo integrandolo con la saggezza e l'esperienza ...
l'adulto maschio è tale se ha una buona percentuale di femminile integrato nella personalità che gli consente di non temere la sua sensibilità e non confonderla con la debolezza
L'adulto donna è tale se l
a sua parte maschile integrata, la rende determinata (determinazione non equivale a durezza aggressiva) ed intraprendente nelle relazioni, nel lavoro e nella vita e non in guerra col mondo e con i maschi.....
l'adulto assume con serenità e fiducia le responsabilità della vita, del lavoro, degli affetti : essere responsabili non equivale ad essere "doveristici".....
l'adulto è un essere che ama i bambini e si abbassa per incontrarlo negli occhi, e come i bambini ama tutte le creature viventi....
l'adulto ama il proprio lavoro, si appassiona ad esso ma non vive di esso.....
l'adulto ama la sua donna coltivando la passione e la completezza e sa separarsi con determinazione quando l'amore si è esaurito......
l'adulto sa separarsi anche dal piacere quando il piacere è d'ostacolo alla felicità ed al benessere proprio e dei suoi affetti; l'adulto ama e sa che ogni giorno è un buon giorno per morire.

martedì 16 febbraio 2016

Il giudizio

Il giudizio è l'arma micidiale del becero moralismo. La consapevolezza appartiene al piano di coscienza e apre le porte del cuore.
Il giudizio blocca le persone, scatena conflitti e paralisi dell'azione, alleva la presunzione e produce rettili nel cervello. Infine, il giudizio "svaluta le ragioni del cuore".

Sbagliare....un verbo da abolire.....


Il termine "sbagliato" presuppone un giudizio ed un giudicante. Il giudizio peggiore è quello che la persona dà a se stesso e spesso è estremamente duro. Il giudizio che la persona si porta dentro è una struttura che si costruisce da bambini e risuona costantemente di passato. Il giudizio blocca le persone. Il giudizio alleva la presunzione, Il giudizio svaluta le ragioni del cuore, Il giudizio crea conflitti. Disarmiamo il giudizio e accettiamo con umiltà l'esperienza reale.

domenica 14 febbraio 2016

Ancora sull'amore e la nevrosi.....


Spesso chiamiamo amore un incontro di nevrosi, piuttosto che un incontro di anime. Aspettative, richieste, bisogni dell’uno e dell’altro finiscono per sostituirsi all'emozione d'amore . Spesso, in un rapporto d’amore, chiediamo all’altro di colmare il nostro vuoto o di soddisfare i nostri bisogni frustrati e riusciamo in maniera perversa ad essere credibili, ingannando noi stessi e l’altro con maschere e corazze che ci chiudono in monologhi o dialoghi interni. In amore, spesso, ognuno se la canta e se la suona da solo, alla fine poi,diamo sempre la colpa a lui o lei. Insomma, domina incontrastata l'inconsapevolezza: al primo incontro con la persona da cui siamo attratti scattano inconsapevolmente le proiezioni ed i bisogni di ognuno sull'altro. E' così che si ripete un vecchio copione!
In realtà cosa cerchiamo attraverso l’amore?
L’amore dovrebbe dovrebbe essere un incontro, piuttosto che una richiesta, dovrebbe poter nascere dalla gioia, piuttosto che dalla frustraziione. Essere in contatto con se stessi non con l'immagine di sè: il corpo è pronto per amare , per accogliere non è ambivalente , non fa voto di scambio! 

venerdì 12 febbraio 2016

San Valentino....istruzioni per l'uso


San Valentino è l'occasione propizia per sganciarsi da amori malati, da legami simbiotici, da amori possessivi che schiacciano il respiro favorendo asma ed attacchi di panico, da potenziali stalker giustificati come persone che amano troppo. Apriamo le porte ad incontri veri ed autentici. La via è sempre quella dei saggi se vuoi l'amore sii amorevole, se vuoi essere amato impara ad amare, incomincia da te!

giovedì 11 febbraio 2016

Il giudizio è nemico dell'osservazione serena e naturale della vita....

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Per Gurdjeff l'autoosservazione e la consapevolezza determinano cambiamenti fondamentali nell'essere profondo delle persone. E' una questione di occhi, di capacità di osservare senza giudicarsi e nel nostro lavoro di gruppo diamo molta importanza al posizionamento degli occhi nella focalizzazione visiva e nella funzionalità dello sguardo nella percezione del reale. Molte persone sono così estremamente po
sizionate sul giudizio che si procurano inconsapevolmente la base favorevole per attacchi di panico in grande stile. Chi vive nel giudizio, vive nel passato ma, ahimè, non lo sa e si affanna a percepire come presente un pesante fardello di un inutile passato. Incredibile ad esempio fu la reazione di un signore, ad un vernissage, quando davanti ad una rappresentazione su tela di un grande suggestiva onda marina che sembrava travolgere i visitatori, ebbe a dire tra lo stupore generale: ma non capisco quella macchiolina in basso a destra della cornice del quadro! lo disse con un tono perentorio, perdendo di vista l'insieme del quadro, come se esistesse solo quella macchiolina disturbante . Molti si comportano così quotidianamente, non si consentono più lo stupore e la sorpresa, si accaniscono ossessivamente a vedere l'albero e intanto si perdono la foresta. Sono quelli che spesso poi si lamentano della loro insoddisfazione esistenziale, sociale , affettiva e lavorativa. Oppure, in maniera illusoria, si creano zone cuscinetto di sicurezza esistenziale ponendo la loro vita al sicuro all'interno di un nucleo familiare in cui tutti i componenti, nonni, mamme, sorelle, fratelli, compresi mariti e figli, vivono in una simbiosi totale di vita, anche lavorativa, senza possibilità di strutturare una propria esistenza autonoma. Per fortuna l'organismo intelligente prima o poi spara il sintomo per svegliarci alla realtà e da quì all'attacco di panico il passo è breve. Impariamo,dunque, "l'osservazione senza giudizio", solo così possiamo posizionarci con meraviglia e stupore davanti al mistero della vita ed al senso della nostra esistenza. 

mercoledì 10 febbraio 2016

Le mie poesie .....Se fossi…



Se fossi luna entrerei in punta di piedi nei tuoi occhi per illuminare la tua anima se fossi aria aprirei le porte del tuo respiro profondo in un afflato cosmico, se fossi vento scivolerei sulla tua pelle per sentirne profumo-essenza di donna, se fossi tenebra mi perderei negli anfratti oscuri del tuo lato Ombra e.... se fossi fuoco brucerei nell’inferno delle tue passioni. 

Esiste l'amicizia tra uomini e donne?



Gli scienziati americani come al solito fanno la scoperta dell'america. Hanno stabilito che nel film Harry ti presento Sally , che Harry abbia ragione a dire che non è possibile. Inutili ricerche meccaniciste che non riescono a tener conto della realtà complessa della psiche umana e delle relazioni. Invece l'amicizia tra i sessi è possibile ed è molto creativa: occorre essere consapevoli e adulti. Certo, amicizia è una parola, un concetto, un'espressione culturale storica, una convenzione socioculturale. L'inconscio non comprende queste elucubrazioni-distinzioni, per cui la scintilla sessuale può scattare tra i sessi a sorpresa in qualsiasi relazione umana ove ci siano condizioni di attrazione e fascino. Il punto è che la sessualità spaventa ancora, nonostante siano cambiati i tempi, e si tende ancora a demonizzarla. Solo l'esperienza e la maturità di un individuo può portare ad una capacità di scelta consapevole; decidere se in una relazione in cui scatta l'attrazione reciproca si possa rinunciarvi e trasformarla in una nuova e diversa energia creativa. Certo chi è affamato di sesso o vive una relazione di coppia frustrante non ha capacità di scelta e tende a bruciare tutto nel sesso. L'eros è una energia potentissima trasformativa, non s'identifica sic et simpliciter con il sesso: è un'energia generativa-evolutiva che fa parte della nostra vita più profonda. Non è possibile, nè sano trasformare ogni incontro di attrazione e di fascino nella vita in una dimensione sessuale. Quella energia straordinaria invece può portare ad una relazione tra i sessi molto creativa e anche molto appagante non necessariamente sessuale. Può anche accadere che Eros metta lo zampino in coppie ormai spente per riaccendere attraverso il tradimento quell'energia vitale che rende la vita esploratva, innovativa ed emozionante. Naturalmente se siamo già appagati sessualmente di proprio diventa possibile questa sublimazione dell'attrazione altrimenti saremo dannati a distruggere ogni possibilità evolutiva nel rapporto uomo donna appiattendoci sul sesso compulsivo e perennemente inappagato per cui come dicono gli affamati allupati "ogni lasciata è persa". 

Il nostro lavoro nei gruppi di psicosomatica-bioenergetica

La differenza tra respiro allenato e respiro sbloccato: la differenza tra "acting ed esercizio".
Non si sblocca il respiro profondo imparando esercizi sia pure con le varie metodiche orientaleggianti. Il respiro naturale spontaneo si apre solo rimuovendo la corazza caratteriale storicamente stratificata nella struttura corporea dell'individuo durante tutto il suo processo di crescita e che lo blocca nella spontaneità, nell'aggressività, nell'autoaffermazione e stima di sè, nel piacere e nella gioia di vivere, nella paura d'amare. La logica dell'esercizio è quella di "allenare" non di sbloccare: conviene allenare la nevrosi? L'esercizio aiuta a respirare meglio ma non a cambiare o flessibilizzare la corazza caratteriale. Questo è un percorso personale che attraversa a ritroso la storia personale dell'individuo, le sue difese ( le corazze neuromuscolari e neurovegetative) e tende a ricostruire ed a ritrovare il suo progetto-individuazione originario bloccato dall'educazione familiare e dai canoni socioculturali . 

lunedì 8 febbraio 2016

Le mie poesie

Una pioggerellina fitta, silenziosa, discreta, insiste premurosamente su un prato dal manto verde scuro insufflando nell'aria un odore ancestrale di erbaceo, misto ad umori della zolla umida, tra suoni e sibili di un vento rispettoso che smuove le cime dei pini che ondeggiano e danzano al ritmo del respiro profondo della terra aprendo le porte dell'anima a dimensioni sopite, antiche che infondono un sentimento inscindibile di unità, di bellezza, di pace , di appartenenza .

domenica 7 febbraio 2016

La gente si parla troppo dentro, rimugina, non pensa ma si ripete.

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Un male che affligge trasversalmente professionisti, intellettuali e gente comune: Il "dialogo interno." Quante volte vi è capitato di notare che il vostro interlocutore sembra più assorto nelle sue opinioni e pensieri precostituiti che ad ascoltare ciò che state esprimendo magari anche con forza emozionale? a tratti vi da la sensazione di "non esserci", una presenza evanescente. In realtà, chi soffre di dialogo interno si canta la sua canzone, magari stonata, da una vita e non è assolutamente disposto a "cambiare musica"; come tale è inabilitato all'ascolto ed al riconoscimento dell’altro. Il dialogo interno è fatto di parole e ragionamenti trattenuti a livello psicosomatico nella gola e nella testa ( il resto del corpo non c’è), con domande e risposte di apparente buonsenso, con paragoni automatici e tanti piccoli giudizi incamerati nell’ego da anni, il tutto avviene tra se e se come se ci si stesse confrontando con un reale interlocutore. Un vero disastro se pensate a professioni in cui la capacità d'ascolto risulta essenziale o a rapporti di coppia sordi al sentirsi. In genere quelli che ragionano molto, i rimuginativi , i circostanziati, quelli che "l'esperienza è un rimuginare continuo" su quello che vivono quotidianamente non hanno le corde emozionali ed energetiche per sentire ed ascoltare davvero. E' il "sentire l'altro" che fa l'ascolto non il "parlare". Gli esseri autentici sono "esseri emozionali" e "senzienti". Diceva Jung , sentimento è ciò che ha valore per noi. Emozionali non vuol dire "labili emozionalmente" ma sentire l'altro, il suo campo d'energia, i suoi occhi, le sue espressioni, il sentimento corporeo. Il rimuginare, il ragionare da la sensazione di "giudiziosità" ma, ahimè, non di autenticità : il "dialogo interno", intanto, imperterrito continua la sua difesa coriacea di un sistema di personalità centrato sulla difesa narcisistica di sè e sulla paura d'incontrare davvero il nuovo ed il sublime, compreso l'amore, non l'amore comodo e rassicurante riflesso di se stessi.

venerdì 5 febbraio 2016

Le mie metafore..

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L'acqua come la musica è un'espressione del tempo che scorre. Ogni volta che arrestiamo il flusso della vita scivoliamo indietro nel ricordo, che sembra illusoriamente fermare il tempo, ma in realtà prepariamo la stagnazione dell'energia vitale. 

  I disturbi alimentari sono problemi del "non amore" . . . Il disturbo psico alimentare non è solo semplicemente un problema del...