lunedì 18 giugno 2012

Arte e Psicologia della Contemplazione

Il Dr. Tartaglia ha recentemente sottolineato la necessità per la critica d'arte di schierarsi di più dalla parte del fruitore dell'opera per diventare più comprensibili e recepire ai livelli più profondi il senso e l'emozionalità dell'opera stessa. Occorre, pertanto, dare la possibilità al fruitore di assumere una "posizione" ed un "come" che potremmo definire tipico di una "psicologia della contemplazione"! Senza lasciarsi irretire dall'aspetto critico, porre occhi ed attenzione a ciò che l'opera smuove nell'interiorità, nelle evocazioni, nelle sensazioni! Viviamo nella cultura del visivo in eccesso, anche quando ascoltiamo musica i media propinano continuamente immagini che spesso non hanno attinenza con il brano musicale impedendo, quindi, alle immagini interiori di farsi strada di farsi riconoscere e creare la nostra visualizzazione musicale. Le espressioni simboliche nell'arte figurativa ci riportano alle dimensioni profonde dell'inconscio collettivo con i suoi archetipi: passaggi attraverso le acque, fasi e movimenti lunari che riguardano l'archetipo della Grande Madre di Erich Neumann, la rappresentazione degli elementi fondanti della vita nei suoi significati simbolici ed alchemici: acqua, aria, fuoco e terra- rappresentano la configurazione di un processo interiore di elevazione spirituale e segnano il passaggio verso la consapevolezza, verso l'armonia tra il sè ed il mondo, tra individuo ed universo, tra microcosmo e macrocosmo, tra natura e cultura. Citando Neumann il Dr. Tartaglia conclude: la creatività è una delle strade privilegiate per l'uomo laddove questo, attraverso la propria espressione creativa, può recuperare il proprio femminile interiore, la propria "Anima".

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