martedì 19 febbraio 2013

Aiutomania

Aiutare qualcuno e diverso dal fare assistenza! Oggigiorno è molto in voga la cosiddetta "aiutomania". L'aiutomania è una forma di onnipotenza molto diffusa in giro che va da "io mi conosco molto bene e non ho bisogno di nessuno , tantomeno degli psicologi", a "ti sbloccherò dal tuo problema a costo di...rimetterci le penne! L'Italia si sa è un paese di santi, di eroi, di competenti di calcio e adesso è diventato anche un paese di psicologi! Fanno gioco anche diverse discipline che hanno il loro valore nella misura in cui, facendone pratica, danno un minimo di consapevolezza verso se stessi ed il mondo ma che non autorizzano di per sè ad inventarsi guaritori , spesso dal piglio pseudo sciamanico a tintura orientaleggiante. Gli aiutomani, colti da raptus salvifico sulla via della missione, afflitti dalla sindrome del furore terapeutico non sono consapevoli che fa comodo (alla propria nevrosi) aiutare altri per sentirsi più forti. Ecco che accade, non di rado, che arrivino alla cura terapeutica vera, poi, persone che nell'aiutare qualcuno in maniera salvifica rimane imbrigliato nella rete patologica del rapporto trasferale e si becca la patologia dell'aiutato. Aiutare non è essere buoni con l'altro ne essere buonisti, aiutare è assumersi una responsabilità umana relazionale, "aiutare" è essere capaci di farlo: è essere consapevoli del rischio di essere "contaminati" da quella relazione; che se non si è saldi e capaci di farlo diventa solo un atto narcisistico dalle conseguenze imprevedibili sulla salute e catastrofico sul piano della relazione stessa.

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