mercoledì 10 dicembre 2014

"Viviamo nell'epoca della perdita progressiva d'identità con aumento delle malattie autoimmuni, dell'onnipotenza, dell'esibizionismo e della violenza."


Il sistema Immunitario regola e marca il confine tra il me e l’altro da me, io chi sono e l’altro chi è, ha quindi a che vedere con l’Identità della persona. Nell’ottica dell’unità “mente corpo” l’identità biologica e quella psicologica sono "funzionalmente identiche. Il siste
ma immunitario attraverso il corpo e attraverso la pelle delimita il confine tra l’io e il non io. Una identità in buona salute, non allarmata, ha confini flessibili non teme di incontrare il nuovo il diverso: ad esempio non ha bisogno di produrre sostanze difensive molto forti per affrontare-confrontare un agente esterno estraneo. Come ad esempio accade in una allergia o un’asma psicosomatica. Così come un popolo (o un singolo individuo) con salde radici di identità e di democrazia non attua sistemi di confine rigidi per preservare la propria integrità ,vedi xenofobia, razzismo, fondamentalismo religioso. La nostra epoca è caratterizzata da una crisi di identità globale, il sistema identitario è continuamente costretto a confrontarsi con le economie mondiali, conflitti etnici, guerre di religione ,l’inquinamento ambientale, la minaccia nucleare e lo sfruttamento del pianeta. La confusione su chi e da che cosa dobbiamo difenderci per irrigidire o elasticizzare i confini regna sovrana, non sappiamo più chi è nemico e chi no. Nelle famiglie il bambino può sperimentare che la persona di cui più si fida gli fa violenza o addirittura lo fa sparire come le cronache giudiziarie recenti lo dimostrano. La malattia autoimmune è l’espressione di un organismo che per varie concause perde il riconoscimento della sua identità e del suo confine e quindi si aggredisce rivolgendo contro se stesso l’attività di difesa che non riesce a dirigere verso un agente minaccioso ormai non più distinguibile. L’identità biologica, psichica, il riconoscersi e riconoscere l'altro, l’appartenenza alla propria etnia o alla propria terra, le sane separazioni, i sani incontri, una sana economia, il rispetto di se e della natura, della terra come organismo vivente, di tutte le forme viventi del pianeta, la strutturazione di una nuova coscienza planetaria ,l'attenzione , la compassione e la semplicità sono i parametri decisivi del terzo millennio che decideranno delle sorti del “vivente uomo”.

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